Renna non si è accorto che il Comune è già sciolto per Mafia
Tante parole del vescovo Renna, poco contenuto. Confusione dei fatti, caos nei messaggi, lunghi silenzi alternati a paternali fuori contesto. Questo è quanto viene fuori dalla lunga lettera del prelato, sulla cui attività in molti si sono interrogati, partiti politici compresi.
Basti pensare che nessuno dei soggetti che in questi anni si sono spesi contro il malaffare ha sentito la necessità di ringraziare Renna pubblicamente per il sostegno. Al contrario, chi è finito nello scandalo “infiltrazioni” lo ha definito amico, guida e lo ha lodato pubblicamente. Di seguito alcuno dei passi più significativi del suo intervento e alcune delle contraddizioni.
“Era la mattina di domenica scorsa, alle ore 5, quando nel Duomo gremito di gente pronta ad accompagnare l’Icona della Madonna di Ripalta al Santuario sull’Ofanto, ho detto queste parole: “È significativo che questa processione si snodi per le nostre strade quando è ancora buio. È come se la Madonna di Ripalta ci facesse andare verso l’aurora, verso un nuovo giorno. Don Tonino Bello diceva che l’unica violenza che è permessa ad un cristiano è quella di forzare l’aurora. Preghiamo perché a Cerignola non si perda la speranza di un futuro migliore”.
- Nei fatti è lo stesso messaggio che Metta e i suoi diffondono da giorni. Il “buio” è quello delle Istituzioni sane, dalla Prefettura alle forze dell’ordine alla magistratura; la luce quella dell’amministrazione destituita con disonore per mafia. Chi siano il buio e la luce per Renna non si sa, non lo specifica.
“In quei giorni erano accaduti altri due eventi tristi, oltre allo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose: la morte di una povera donna, vittima dei terribili disagi e dei mali che affliggono Borgo “Tre Titoli”, della quale se il Vescovo non avesse dato notizia nessuno si sarebbe accorto, perché i poveri veri, quelli che non danno voti e non leggono i social, non fanno notizia. E poi la tragedia di Orta Nova, che ha visto falcidiata una famiglia e sgomenta una città, alla quale sono stato vicino con la celebrazione dei funerali venerdì, 18 u.s. Per la pietà non c’è cronaca e forse entrambi non sono affari che interessano i cittadini e certa politica che, in alcune sue espressioni sul territorio nazionale, si è mostrata ostile ai migranti”.
- La notizia della morte della ragazza africana a Tre Titoli l’ha data Renna. 7 giorni dopo l’accaduto. Solo quando in molti, partiti politici compresi, hanno stigmatizzato il suo silenzio sulle infiltrazioni.
“Faccio questa premessa per sottolineare quanto sia complesso il nostro territorio, malato di tanti virus, tra cui l’indifferenza e la presunzione”.
- Indifferenza e presunzione i mali del territorio. Mica la mafia.
“Un popolo, il nostro, molto concentrato sul pathos, cioè sul sentimento, ma poco sull’ethos, cioè sulla morale, e forse ancor meno sul logos, cioè sulla ragione. Con il Messaggio alla Città della festa della Madonna di Ripalta del 2017, invitavo a chiederci se, come padri e madri, in questa città, oltre a trasmettere il bios, cioè la vita, siamo capaci di trasmettere valori (ethos)”.
- Nel 2017. Due anni fa, Renna parlava dei valori. Oggi forse bastano i valori di chi attacca la magistratura e la prefettura.
“E nel Messaggio di questo anno, alla messa pontificale, parlavo della nostra economia malata: “Questo territorio ha molte risorse, che sono la sua benedizione, ma che sono state la sua condanna quando hanno creato o un latifondismo che negava i diritti dei lavoratori, o movimenti di idee che li affermavano, ma non in una visione di pace sociale, bensì di lotta di classe. Il futuro passa attraverso la giustizia e la sostenibilità ecologica. Non pensano al futuro della città quegli imprenditori che accumulano una ricchezza effimera: se i salari sono ingiusti e non danno sicurezza economica ai dipendenti; se le attività sono illecite, come ad esempio la cannibalizzazione delle auto o le truffe ai clienti e allo Stato, rivelano un modo di agire stolto, che pensa che la illegalità porterà frutti. Chi non ha cura del territorio, vive fuori da una cultura politica ed economica che ci ricorda che a breve per il pianeta ci potrà essere un punto di non ritorno”.
- Salari bassi, cannabilazzazione auto. Nessun riferimento alla politica malata e infiltrata.
“La nostra città potrebbe avere tante eccellenze, e senza obbedire ai poteri occulti di chi si arricchisce sulle spalle di chi dipende dalla droga, dal gioco d’azzardo e della povera gente, ci potrebbe essere un’economia più florida. Cari imprenditori, cari amici delle istituzioni, costruiamo il futuro di un’economia sostenibile, trasparente, che produca un benessere condiviso!”.
- Droga, gioco d’azzardo. Ancora niente su infiltrazioni mafiose e politica.
“Scusate la lunga citazione, ma credo che questo messaggio sia sfuggito a molti. Ed ecco, circa una settimana fa, la notizia dello scioglimento del Consiglio Comunale di Cerignola. Non si può gioire di una cosa del genere, se si è padre di tutti”.
- Una città liberata dalle infiltrazioni dovrebbe far gioire e ripartire. Lo dice il vescovo di Manfredonia, altra città coinvolta. Ma Renna non gioisce. La parola del Signore dovrebbe essere una. Uno dei due vescovi ha toppato.
“Tutti noi, e coloro che hanno amministrato la Città, dobbiamo avere fiducia nelle istituzioni, altrimenti ci ridurremmo a vivere in uno stato di confusione che non gioverà a nessuno: dopo il lavoro fin qui svolto dagli Organi competenti, i Commissari prefettizi, oltre all’impegno amministrativo, porteranno avanti le loro verifiche, e spetta a loro dare giudizi”.
- Il ministero, le forze dell’ordine, la Prefettura hanno già dato il loro giudizio. Tanto da sciogliere il comune. Renna non lo sa, forse.
” Al Commissario e ai suoi collaboratori, come già fatto con telegramma del 15 ottobre u.s., va l’augurio di lavorare alacremente per il bene della collettività. Siamo tutti incamminati verso il futuro e potremo farlo se passeremo dal sentimento alla razionalità”.
- La razionalità dice che è stato emesso un decreto che qualcuno, Chiesa compresa, fa finta di non vedere. Il saluto privato ai commissari, proprio quando i commissari vengono attaccati frontalmente, è una esibizione sfacciata di poco coraggio. Al contrario, a Manfredonia il vescovo Moscone ha parlato di “alleanza perversa diventata sistema”. Qualcuno tra i due vescovi ha toppato, quindi.
“Dal sentimento alla razionalità davanti alle notizie. Suggerisco a tutti la prudenza di chi attende che l’opera dei Commissari proceda: chi conosce il diritto meglio di me, sa che siamo in itinere, e i toni pacati aiuteranno ad avere più lucidità, più obiettività, più apertura al futuro, più fiducia gli uni negli altri”.
- In realtà la commissione si è già espressa e il comune è commissariato per 18 mesi. I toni pacati o esagitati nulla cambiano rispetto al ruolo del ministero e alle sue decisioni.
“Vi chiedo di riflettere su queste parole sulla comunicazione: “La cura per la ricostruzione dei fatti, l’aderenza alla realtà e il rigore del controllo delle fonti cedono il passo alla cultura della post- verità. Questa cresce grazie ad azioni precise: fomentare la violenza (hate speech), ridicolizzare le voci delle istituzioni, toccare le emozioni e le credenze (più irrazionali) delle persone, insinuare sospetti sui fatti, inventare bufale (fake news). Il terreno fertile nel quale le post-verità fioriscono sono soprattutto i social network, in cui si forma il consenso (politico), si alimentano le paure e si consolidano le identità” (F. Occhetta, Ricostruiamo la politica. Orientarsi nel tempo dei populismi, 42). Consiglio a tutti di usare toni pacati”.
- Renna non ha mai consigliato toni pacati quando, nell’ordine, l’ex sindaco ha insultato le Forze dell’ordine, il prefetto, i cittadini, la magistratura, i bambini. Mai. Oggi che la città cerca faticosamente di reagire contro il malaffare si dovrebbero abbassare I toni.
“Dal sentimento alla razionalità nella costruzione del futuro politico della Città. Non so chi si candiderà tra diciotto mesi, ma mi rendo conto che la campagna elettorale è già partita: forse con il piede sbagliato, e cioè con l’attenzione agli individui e alle candidature e non ai bisogni della Città”.
- Il bisogno di legalità ed il dibattito sulla legalità dimostrano il contrario: si parla del tema dei temi, non delle persone. Se non si strozzasse quel dibattito, come sembra fare Renna, si aprirebbero spiragli concreti.
“Temo possa diventare una campagna populista, deleteria per il nostro futuro, perché come qualcuno ha scritto: “La democrazia populista sta alla democrazia costituzionale come la demagogia sta al governo della città nella Politica di Aristotele” (R. Chiarelli)”.
- Quando il polulismo è stato legittimamente al governo, Renna non ha aperto bocca se non per sorridere dinanzi ai fotografi mentre si faceva immortalare con chi ha agevolato, secondo il ministero, certe commistioni in Comune.
“Dal sentimento alla razionalità nel raccontare la storia di questa Città. A Cerignola ci sono molti eruditi di storia e pochi critici di essa, uomini e donne di cultura che si chiedono: “Perché siamo ridotti così?”. Non illudetevi che la risposta possa venire da noi: c’è bisogno che qualcuno la interpreti questa storia. Ci vuole uno sguardo obiettivo: non si può capire la conquista della Gallia da parte dei Romani leggendo solo l’opera di Giulio Cesare, perché ci servirebbe anche una storia scritta dai barbari, che purtroppo non abbiamo”.
- Quindi non è giusto parlare di Olocausto visto che la storia non l’ha scritta Hitler. Il Ministero ha descritto Cerignola come una città infiltrata dalla mafia fino alla stanza dei bottoni. È un dato di fatto. Concreto. Oggettivo. Bisogna solo prenderne atto se non si hanno altri interessi.
“Dal sentimento alla razionalità il rapporto con la Chiesa. Perché si ha sempre la tentazione di tirarla “per la giacchetta”, dimenticando che solo la Chiesa da due anni ha messo su una Scuola di formazione all’impegno socio-politico (unica realtà nel nostro territorio), non per creare presenze partitiche, ma per essere lievito nella massa; che celebra da tre anni una Settimana Sociale Diocesana, per riflettere non sulla spinta dall’urgenza del momento, ma con il rigore dell’analisi; che lavora nelle periferie e al centro, soprattutto con quei poveri che bussano non alle porte di qualche giornale o di qualche partito, ma a quelle dei centri di carità e di volontariato di ogni colore, che sono ben lieti di accoglierli e di fare quanto per loro è possibile”.
- I poveri bussano anche alle porte dei giornali per raccontare le loro storie di oppressione e sfruttamento e Renna non ha il patentito di buono a prescindere, come non ce l’ha nessuno. Se I poveri si rivolgono alla Chiesa, forse sanno che lì ci sono concrete possibilità di aiuto economico. Se, per esempio, per la ristrutturazione della casa di un vescovo si spendono 400mila euro, allora è chiaro che i “poveri” vadano in quella direzione. Quanto al rapporto della chiesa con la politica: Non c’è nessun soggetto che in questi anni ha acceso i riflettori sul rischio infiltrazioni che abbia ringraziato Renna per il suo appoggio. Di contro, solo chi di quel sistema ne faceva parte più o meno indirettamente lo ha ringraziato definendolo amico.
“Solo il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale e l’Azione Cattolica! Chi conosce quanti ragazzi la mattina non vanno a scuola? Chi mai ne ha accompagnato qualcuno? Qualcun altro ha messo in agenda la preoccupazione sui migranti? Forse soltanto la Caritas, la Migrantes e, dobbiamo riconoscerlo, lo sportello del Comune, come era suo dovere”.
- Che fine ha fatto quel progetto sulla dispersione scolastica annunciato da chiesa e assessorato? Finito così nel nulla, come uno dei tanti spot.
“Dispiace che qualcuno abbia insistito per avere delle comunicazioni immediate del Vescovo. Il vostro pastore, che prega ogni giorno con voi e per voi, ama fare discernimento sulle questioni, contemperare pathos, ethos e logos. Ha memoria biblica e si ricorda che Gesù è risorto dopo tre giorni, un tempo fatto di attesa, ma fecondo di bene e di beni duraturi. E a ripararlo dai venti di populismo, dagli anni del suo caro liceo, ha una poesia del greco Callimaco, che consiglia di leggere tutta, laddove, ad un certo punto, afferma: “Che non dietro le impronte degli altri tu spinga il tuo occhio, né per la via larga, ma per sentieri non calpestati, pur se guiderai per strada più angusta…”.
- Martedì scorso abbiamo chiesto un’intervista al vescovo. ” non è il momento”, ci ha detto. Legittimo. L’ indomani parla della ragazza africana (notizia di 7 giorni prima, completamente decontestualizzata). Poi domenica interviene. Se “non è il momento”, cos’è cambiato in 5 giorni? Una sola cosa: l’opinione pubblica e parte della curia spiazzate dal suo silenzio. A Manfredonia il vescovo Moscone ha commentato con parole dure le infiltrazioni mafiose. 24 ore dopo. Forse per Renna è uno sprovveduto. E’ chiaro a questo punto: uno dei due vescovi ha toppato.
“Verso l’aurora ci incammineremo se il sentimento lascerà spazio alla razionalità. A questo mio intervento, allego l’invito a continuare a riflettere insieme su questi argomenti. Io lo farò, con voi e per voi, a partire dai quattro principi “che orientano specificamente lo sviluppo della convivenza sociale e la costruzione di un popolo in cui le differenze si armonizzino all’interno di un progetto comune” (n. 221), secondo l’Evangelii Gaudium di papa Francesco”.
- Progetto comune già portato avanti dall’ex vescovo, Felice Di Molfetta, che creò commistione tra chiesa e politica mettiana con la lista i-Cattolici. Quel legame forse non s’è ancora sciolto. Il comune, al contrario, sì.
Si vabbe comunque don luoligi è vero… Che significa la commissione accertera? Hanno gia sciolto il comune per mafia
ora si può essere pro o contro la chiesa il vescovo eccetera non è questo il punto
il punto è che non si può negare che ci siano già stati degli accertamenti e che hanno indotto allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose.
è un occasione persa per la chiesa di cerignola che poteva essere il punto di partenza per una rinascita e che invece è ancora legata al passato
Purtroppo l’amico è
Qualcosa che più ce n’è meglio è
È vero Luigino?
Sei mortificato solo perché ti hanno rotto il giocattolino?
Intanto siamo stati definiti mafiosi tutti
E tu per discolparti/ ci devi parlare giusto.
O non è così Luigino?