FOTO | La marcia della Pace e la lezione di mons. Moscone
Tantissimi bambini e giovanissimi, ieri sera, alla Marcia della Pace diocesana diventata momento di riflessione sul tema della legalità grazie all’intervento di mons. Moscone, arcivescovo della diocesi di Manfredonia, voce forse isolata ma non per questo inefficace nella battaglia della Chiesa al fenomeno della criminalità organizzata che si addentra anche nei gangli delle pubbliche amministrazioni.
Il corteo diocesano è partito da piazza Pasquale Bona, dove ha sede la Chiesa Valdese, e si è snodato sul Corso principale per fare tappa dapprima in piazza Duomo e poi in Piazza della Repubblica, ai piedi di Palazzo di Città, casa di quel Comune sciolto per infiltrazioni mafiose ad ottobre scorso. Oltre al prelato manfredoniano, appunto, anche il vescovo della diocesi Cerignola Ascoli Satriano, Renna; don Tonio Dell’Olio, fondatore di Libera Internazionale; il commissario prefettizio Umberto Postiglione.
“Ho parlato di alleanze perverse e di un tessuto infetto ed infettante – ha esordito il vescovo di Manfredonia – e di una politica che subisce il ricatto di una economia inquinata che campa sul bisogno dei lavoro dei giovani: è questo il grande problema che dà forza alla Mafia”. Parole chiare e nette, quelle del vescovo Moscone, come mai, da parte della Chiesa, si erano sentite a Cerignola. “Al sud la Mafia registra un consistente fatturato, che è causa di un mancato sviluppo del territorio, che ha meno servizi, meno infrastrutture, meno possibilità, meno lavoro: tutto questo incentiva la desertificazione strisciante dei giovani, che lasciano il mezzogiorno per non farvi più ritorno”, ha proseguito Moscone.
“Ci sono dei “no” che vanno detti per rompere le alleanze perverse diventate sistema”. Concetti che, a confronto con la realtà locale, pesano ancora di più. Anche nella Chiesa ofantina travolta dagli scandali sugli accordi con aziende finite nell’occhio del ministero e al centro della relazione con la quale il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, ha dato l’okay allo scioglimento per mafia del consiglio comunale.
“I ragazzi che oggi hanno marciato rappresentano l’accento sulla speranza. Se vogliamo pace – ha detto il commissario prefettizio Umberto Postiglione – abbiamo bisogno di libertà; e se abbiamo bisogno di libertà abbiamo bisogno di conoscenza e di coscienza civica: bisogna conoscere per poter scegliere. Se non prestiamo attenzione nell’unico momento che la democrazia ci offre per scegliere, allora non saremo una società migliore”.
Anche Renna oggi, dopo essere stato travolto dallo scandalo made in Curia, si giustifica per quel ritardo che ha fatto rumore e che ha caratterizzato la Chiesa locale nell’esprimersi e nel prendere posizione sui temi delle infiltrazioni: “Ho aspettato questo momento perché volevo che la parola legalità suonasse in maniera corale. Oggi abbiamo capito che a tutti sta a cuore la legalità. Dobbiamo liberarci dalla mafia e dal suo modo di agire dicendo di sì ad un dialogo di legalità e ad un progetto di bene comune. A breve ci saranno altre consultazioni elettorali: Cerignola dovrà arrivarci con consapevolezza”. E magari senza accordi sottobanco in privato e grandi sorrisi in pubblico.
“La marcia continua”, è l’auspicio di chi ha a cuore la legalità.
Michele Cirulli
Redazione sta volta hai toppato forse complice la tua scarsa informazione. Attacchi giorno e notte Renna e oggi elogi Moscone. Se Renna disse che abbiamo una mafia soft, Moscone disse che la mafia sul gargano non c’ era. Se Renna difende il parroco di Candela Moscone difese un parroco di Mattinata fotografato a pranzo con personaggi ‘dubbi’. Prima di informare, informati se no rischi di fare due pesi e due misure.
Rettifico: Moscone difese un parroco che a suo dire non conosceva il fenomeno mafioso sul gargano.
Moscone ha equiparato manfredonia al sudamerica… Prima dello scioglimento
Scusate la domanda? Ma come mai una marcia della Pace solo dopo lo scioglimento del consiglio comunale di Cerignola? E dopo la giornata della legalità del periodo Giannatempiano con manifestazione in Piazza Duomo?
Una bella manifestazione ma alquanto inutile! In una città nella quale praticamente la maggior parte dei cittadini sono imbroglioni, truffatori, e con un numero impressionante di schedati, rapinatori, spacciatori, ladri, ricettatori, e chi più ne ha più ne Metta, pensate forse che tutta questa gente voterà Bonito, o Giannatempo, o De cosmo, o Di santo, alle prossime elezioni? Poveri illusi. Rassegnatevi. Voteranno chi è in linea con il loro pensiero e la loro visione della realtà, perché in lui si rispecchiano. La sola speranza sono i giovani. Le vecchie generazioni sono ormai assuefatte e intrappolate in questa condizione civica da… Leggi il resto »
Condivido il tuo commento. I Giovani sono il futuro… Una sana formazione per il bene comune. La gramigna va estirpata. Anche se non sarà una passeggiata. Che il buon Dio ci Aiuti.