L’onda dei Forconi travolge Cerignola: è caos
Sono partiti in 50, ieri mattina in piazza Duomo, con il discorso introduttivo di Michele Raffaeli, imprenditore 72 enne di Cerignola, che a marzo scorso si era incatenato davanti agli uffici di Equitalia poichè gli erano stati bloccati dei fondi in maniera illegittima.
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Poi, secondo fonti del commissariato, sarebbero arrivati ad oltre 1500 partecipanti.
«I nostri politici a livello nazionale, regionale, provinciale non sentono. Dobbiamo dire basta, questi continuano a rubare, uno su quattro è indagato perchè sono ladri, truffano. Oggi non vedete partiti o sindacati, la gente è stufa, noi civilmente protestiamo, vogliamo convincere gli esercenti a chiudere i negozi. Questa gente è quella che non riesce ad arrivare alla fine del mese». Le rimostranze dei cittadini «andranno avanti ad oltranza».
Serrande abbassate. In mattinata i forconi attraversano le vie cittadine: sono soprattutto ragazzi, molte donne, oltre a tantissima gente che con i social network, da cui sono partite le avvisaglie dello sciopero generale, non ha molta dimestichezza: si sono affidati ad internet e soprattutto al passaparola per ritrovarsi in piazza Duomo e dare inizio al 9 dicembre più caldo degli ultimi anni. Il fiume dei “”protestanti”” ha sfilato per le vie cittadine e sono stati in molti, tra gli esercenti, ad abbassare le serrande dei negozi per accodarsi ai forconi. Molti gli applausi dei passanti e di chi, dai balconi, seguiva l’evolversi della situazione.
Strade bloccate: primo e secondo tentativo. Fermare i tir che trasportano merci, come accaduto nella vicina Carapelle e nelle altre città italiane, è l’obiettivo principale. Nella tarda mattinata di ieri i forconi hanno tentato il blocco sulla Rivolese (via Manfredonia) e sulla SS16, salvo poi rinunciare e tornare a far sentire la voce nel centro città ; solamente nella nottata appena trascorsa, invece, l’obiettivo è stato raggiunto con gli stop su via Melfi, sulla Strada Statale 16 e all’altezza degli svincoli autostradali.
Forze dell’ordine. Polizia, carabinieri, Digos e vigili urbani hanno seguito il corteo e, nonostante la disorganizzazione iniziale a la totale assenza di percorsi prestabiliti, tra i manifestanti e le forze dell’ordine vi è stata subito unità di intenti nel recare il più breve disagio possibile alla cittadinanza attraverso un rapporto collaborativo.
Atti vandalici a Equitalia. Che siano stati i Forconi o semplici atti vandalici è ancora in fase di accertamento, ma nella serata di ieri c’è da registrare l’attacco alla sede di Equitalia ubicata in via Ragusa. Petardi o bomba carta, anche questi dati sono al vaglio degli inquirenti, il boato è stato forte e ha lasciato tremare le saracinesche della società che raccoglie i tributi.
Anche alcuni esercenti protestano. Non mancano però tinte fosche in un racconto che sta tenendo banco in ogni angolo di Italia. Molti esecenti protestano poichè lo sciopero, a loro dire, andrebbe a minare maggiormente le fragili basi economiche delle attività già martoriate da tasse e difficoltà economiche, la cui unica necessità è quella di lavorare e non perdere ore lavorative nei momenti “”di respiro””, ovvero quelli natalizi. Il segretario cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà , Giuseppe Schiavone, attraverso il profilo Facebook ammonisce severamente aprendo un dibattito: «Il 90 % delle attività hanno chiuso per paura e non perchè sensibili alla manifestazione di oggi». Durante il corteo del pomeriggio, infatti, non sono mancati momenti di tensione tra i manifestanti e chi, pur legittimamente, aveva deciso di non aderire lasciando le attività aperte. E’, anche questa, una considerazione che prende forma, nelle piazze così come sui social, all’indomani delle barricate dei forconi a Cerignola.
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