Black Land: i comuni si costituiranno parte civile nel processo
I comuni colpiti dall’operazione Black Land, che ha smascherato la tratta illegale di rifiiuti tra Campania e Capitanata, si costituiranno parte civile nel processo a carico dei 14 arrestati (gli indagati sono 18). Giovedì 17 aprile, in una conferenza stampa convocata presso Palazzo di Città a Cerignola, il sindaco Giannatempo ha commentato: “”Non solo ci costituiremo parte civile, ma lo faremo come ATO, perchè siamo sempre stati dalla parte di chi tutela l’ambiente e quindi la salute”” Il prima cittadino di Cerignola torna poi sulle sue dichiarazioni rese alla stampa non appena iniziarono a circolare le prime voci su un possibile mercato della monnezza dal napoletano al foggiano: “”Sapevo che c’erano delle operazioni della magistratura in corso e, per questo, ho dovuto mantenere la massima segretezza sull’argomento fino a quando hanno effettuato i 14 arresti””.
“”Fino ad ora non abbiamo avuto notizie sulla presenza di rifiuti tossici- risponde ai cittadini- anche perchè le analisi dei terreni interessati dagli scarichi è ancora in corso””, spiega il ginecologo.
Al contrario è Ordona, epicentro dell’inchiesta, a muovere i primi passi in autonomia: “”Il Comune di Ordona ha già deciso di costituirsi parte civile insieme alla Regione e, quindi, anche con l’ATO: inoltre- osserva il vicesindaco Franco Di Trani- inizieremo a monitorare il sito 24 ore su24 con l’impiego di un sistema di sorveglianza, così come verificheremo tutti i pozzi che insistono nella zona. Nei prossimi giorni l’area interessata dagli scarichi verrà totalmente recintata””.
L’inchiesta Black Land effettuata dal Comando Provinciale dei Carabinieri, da DIA e Noe di Bari riguarda il business “”dei rifiuti non trattati che provengono dall’attività criminale di società private: da parte nostra “”“ commenta Giannatempo- inizieremo a monitorare il territorio””. “”Una cosa è affidare al privato la gestione ed il trattamento dei rifiuti- prosegue il primo cittadino- e un’altra cosa è affidarla al pubblico, che ha parametri diversi e deve rispondere a dinamiche diverse, come abbiamo fatto noi a dare la gestione della scarica ad una società in house, la SIA srl””.
I maggiori scarichi sono stati effettuati ad Ordona, ma anche in zona Diga, a Cerignola, è confermato più di uno sversamento. Rischio inquinamento? “”Non dobbiamo creare allarmismo, dobbiamo solo pazientare fino a quando non ci saranno le analisi ufficiali disposte dall’autorità giudiziaria””, frenano i sindaci del Consorzio.