Buco Gema: Tavasci condannato a 3 anni e 5 mesi
Tre anni e cinque mesi di reclusione. E’ la sentenza per Lanfranco Tavasci, il titolare della Gema accusato, con altre cinque persone, di essersi appropriato di 22milioni di euro: denaro costituiti dai tributi riscossi per conto di 36 enti territoriali e mai riversati nelle casse degli stessi.
La sentenza è stata emessa dal gup del tribunale di Foggia, Domenico Zeno, al termine del processo che si è svolto con il rito abbreviato.
Tavasci è stato condannato per peculato e falso e assolto dall’accusa di associazione per delinquere. Assolto anche l’altro imputato nel processo abbreviato l’avvocato Giulio Gentile, che era stato coinvolto ma per una vicenda del tutto marginale per un presunto falso in qualità di procuratore speciale di un imprenditore che era interessato a rivendere alcune azioni della Gema che aveva acquistato. Il pubblico ministero, Antonio Laronga, aveva chiesto per Tavasci una condanna a cinque anni di reclusione. Nell’inchiesta della Guardia di finanza e della procura di Foggia sono stati coinvolti – in qualità di presidenti del cda, consiglieri e amministratori – anche, Mirella Alberini, moglie di Tavasci, la figlia Valentina Tavasci, Giuseppe Corriero, Giovanni Fanelli e Vincenzo Laricchia consigliere di amministrazione negli anni 2011-2012. Per loro il processo con il rito ordinario è ancora in corso davanti ai giudici della seconda sezione penale.
Parzialmente soddisfatto uno dei legali di Tavasci, l’avvocato Gianluca Ursitti. “”Siamo soddisfatti – ha detto – nella misura in cui il giudice ha escluso l’associazione per delinquere. Ovviamente siamo dispiaciuti per il fatto che il giudice non ha accolto le nostre richieste sulle ipotesi di peculato e falso. che saranno comunque oggetto dell’appello””.