domenica, Dicembre 22, 2024
Politica

Visto da vicino | Il cambiamento secondo Biancofiore

Nella lotta tra conservatori e riformisti, tra nuovo e vecchio, tra gattopardismo e innovazione, Gerardo Biancofiore è probabilmente uno degli attori che ci ha rimesso maggiormente. Aveva interpretato il suo ruolo convinto di riportare una ventata di freschezza nell’ambiente del mattone foggiano e si è ritrovato subito scaraventato di fronte alle mazzette (altrui) nel Comune di Foggia.

 
In ultimo a gestire le decisive votazioni in Cassa Edile, che proprio la settimana scorsa ha riproposto il nome del sempreverde Eliseo Zanasi, confermando che, forse, il cambiamento si è fermato appena più a nord della Capitanata.

Non condivido questa valutazione “ dice l’impreditore cerignolano- perchè Zanasi ha un ruolo nazionale a livello di Confindustria ed è commissario anche a Lecce. Quindi su certe partite noi puntiamo sul totale rinnovamento ma anche una particolare attenzione a chi ha delle storie, delle esperienze e delle capacità  da poter condividere e mettere al servizio del territorio.

Quando Biancofiore si è messo alla guida dell’Ance, l’associazione degli edili, ha dovuto fare innanzitutto i conti con la questione morale. Foggia schizzava sulle cronache nazionali per le tangenti tra imprenditori e dirigenti e a Marco Insalata, che insieme a Lello Zammarano aveva denunciato il giro che portò agli arresti di Biagini e Laccetti, chiese le dimissioni esprimendo al contempo solidarietà  per quanto accaduto ribadendo che sin dalla mia nomina a presidente della Sezione Ance di Foggia “ sottolineava “ le linee guida del mio mandato sono state: assistenza, sviluppo e legalità . Obiettivi che ho sempre perseguito con convinzione e spirito di servizio a favore di tutti gli imprenditori di Ance.

Il suo è il ritratto del self made man. La sua ascesa tra i costruttori foggiani parte dal recente passato e si mescola al destino:  inizia a lavorare come commesso nella libreria Omnia di Cerignola, negli anni ’80; successivamente si affaccia timidamente al mondo delle costruzioni affiancando dapprima la famiglia Di Francesco, proprietaria di diversi immobili nel nuovo quartiere Fornaci del centro ofantino, e poi ha imparato i trucchi del mestiere diventando uomo fidato di Pasquale Alicino, col quale era in società  prendendo piccoli appalti. La prima significativa svolta “ con la prima grande commissione- si verifica agli inizi degli anni 2000, quando riesce ad ottenere l’appalto della nuova Chiesa dello Spirito Santo, ubicata nel quartiere San Samuele.

Il salto di qualità  definitivo, però, avviene nel 2007. A Giovanni Battista Pichierri succede il vescovo Felice Di Molfetta, proveniente da Terlizzi. Negli ambienti della Curia c’è bisogno di un autista che corra a prendere il prelato per accoglierlo nella sua nuova diocesi: a bordo di una Jaguar, a Biancofiore tocca l’incombenza di fare da improvvisato chauffeur ed è il primo, nei fatti, ad incontrare il nuovo numero uno della Diocesi di Cerignola e Ascoli Satriano.

Ne nasce un rapporto di amicizia. La Sedir di Biancofiore diventa l’azienda fidata di Sua Eccellenza e conquista appalti su appalti, fino a diventare una superpotenza soprattutto nel campo delle costruzioni religiose: L’ultimo bilancio depositado da SEDIR S.R.L. nel registro delle imprese corrisponde all’anno 2012 e riporta un range di fatturato di ‘Tra 600.000 e 1.500.000 Euro’. Il fatturato della srl durante il 2012 è aumentato del 94.04% rispetto a 2010 ed il suo risultato netto ottenuto durante il 2012 è aumentato del 11.29% rispetto a 2010.

Non solo, perchè ad affiancare l’attività  del mattone, c’è anche la passione per le energie alternative ed in particolare per i pannelli fotovoltaici. A Cerignola e più in generale nella Diocesi il vescovo Di Molfetta decide di dedicarsi all’energia solare (nella quale vede il sublime, dirà  in un’intervista) e sui tetti e sulle cupole delle chiese iniziano a spuntare diversi pannelli acquistat da Gothe, la società  di Biancofiore (che oggi, però, ha lasciato). Da qui arriva la nomina a presidente Ance, oggi rinnovata, e la parentesi a Cassa Edile con la conseguente battaglia per il rinnovamento e per la questione morale. Nell’ultima tornata elettorale, infatti, ha sostenuto Di Girolamo (Lotras) alla presidenza di Confindustria e al contrario a spuntarla è stata Gianni Rotice, espressione del vecchio apparato.

Non credo che si possa dare questa interpretazione- replica Biancofiore- perchè De Girolamo è il vice presidente di Confindustria e con lui abbiamo tenuto fede al nostro cammino di rinnovamento.
Michele Cirulli
 

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