Città invasa dai topi: sullo sfondo la riorganizzazione di SIA
Topi ovunque. Nelle periferie, dove il contatto con la campagna è ravvicinato e i diserbanti non arrivano, ma anche in centro, dove gli opifici dismessi diventano tane confortevoli e sicure per i roditori che, a qualunque ora, prendono d’assalto Cerignola.
A testimoniarlo, come se non bastasse, decine di video che viaggiano in tempo reale sui social network o sui sistemi di messaggistica istantanea degli smartphone: ad esempio al quartiere Cimitero, dove decine di ratti escono dalla tana per fare spola con il cassonetto dell’immondizia posizionato a qualche metro di distanza; oppure in villa comunale, dove giocano i bambini, emblema della propaganda del Cambiamento di Franco Metta.
Il parco di Coro Aldo Moro è rimasto chiuso per la derattizzazione già agli inizi di luglio, precisamente fino al 6. Ma trascorsa appena una settimana, in occasione dello spettacolo di cabaret organizzato dall’amministrazione comunale con il comico Uccio Desantis, proprio in villa comunale, tra i piedi di molti cittadini sono passati numerosi topi in cerca di rifugio e timorosi per il grande baccano. Genitori e bambini hanno fatto i conti con i nuovi inquilini della villa comunale e con l’emergenza ratti a Cerignola.
Da giorni si sta provvedendo ad una disinfestazione e sanificazione straordinaria delle fogne cittadine. Nei primi giorni di luglio è stato effettuato un primo intervento straordinario di derattizzazione in Villa comunale. Nel periodo tra il 13 ed il 20 luglio “ dice l’assessore all’ambiente Antonio Lionetti- la SIA ha completato il 5° ciclo di disinfestazione e derattizzazione cittadina, che ha interessato tutto il centro abitato, le Borgate e la Zona Industriale, e per la metà del mese di agosto verrà effettuato un 6° ciclo. Siamo persuasi che qualche miglioramento si apprezzerà nei giorni a venire, ma è evidente che il problema non è di facile soluzione.
Anche perchè la soluzione avviene per mezzo di esche rodenticide, che possono ridurre ma non debellare completamente il problema: Per una soluzione duratura del problema- prosegue il mettiano- è necessario eliminare i fattori ambientali che favoriscono l’infestazione stessa (disponibilità di acqua, di alimenti ricoveri o luoghi idonei allo riproduzione). L’individuazione dei luoghi ove i roditori e gli insetti trovano cibo e rifugio costituisce sempre e comunque la base di partenza per tutte le azioni di lotta. In tal senso, l’Amministrazione si sta prodigando per migliorare il servizio di raccolta dei rifiuti. Inoltre, si stanno inviando diffide a provvedere ad una rapida pulizia e disinfestazione ai proprietari di suoli e di immobili lasciati incustoditi da tempo. L’impressione che la città non sia mai stata così sporca è diffusa.
Quello dei ratti è un problema ciclico- spiega l’amministratore unico di SIA Francesco Vasciaveo- soprattutto in centri ben localizzati: nei locali della ex Tamma, nel vecchio mulino De Sortis, nelle aree più periferiche come i quartieri Torricelli, San Samuele, Fornaci e Cimitero. Gli opifici dismessi rappresentano un grande problema e questo l’amministrazione lo sa bene. IL sindaco Metta ha lanciato l’allarme a mezzo social: Sapete quante persone sono impiegate in teoria per spazzare manualmente questa città di 60.000 abitanti? 7 / sette. In realtà i numeri, secondo l’amministratore unico, sono altri: Gli operatori che si occupano di spazzamento manuale sono sette, poi ci sono tutti gli altri. Noi abbiamo comunicato i numeri della pianta organica al primo cittadino, adesso prenda le decisioni che più ritiene opportune. In totale si tratta di 80 dipendenti, sottolinea Vasciaveo.
Sullo sfondo vi sarebbe anche la riorganizzazione della pianta organica, uno dei punti di fuoco che la nuova amministrazione di Franco Metta e dei suoi dovrà affrontare. Aumentare le risorse per strada potrebbe essere possibile, posizionare in città un numero maggiore di netturbini non sarebbe utopia, ma sarà indispensabile caricarsi della responsabilità di rivedere le posizioni dei dipendenti. Con i sindacati che di certo non staranno fermi a guardare. All’ordine del giorno “ osserva Vasciaveo- è in previsione la rivisitazione della pianta organica a livello di consorzio, non solo a Cerignola. Ma su questo non ci sono ancora direttive certe e non ci sono stati ancora incontri fattivi. Dovremo aspettare. I numeri.I dipendenti della SIA sono circa 300. Tra questi 82 provengono dalla ex ASIA e svolgono mansioni di raccolta rifiuti o fanno parte degli uffici amministrativi, nell’impianto o negli altri servizi in capo alla srl. Circa 30 persone sono impiegate negli uffici ubicati in Contrada Forcone Cafiero. Il resto è distribuito nelle 9 città del consorzio tra officine, magazzini, lavaggi, impianti. Scelta del manager, amministrazione al paloSia l’assessore Lionetti che il sindaco Metta, fino a qualche settimana fa, hanno puntato il dito contro l’attuale amministratore unico di Sia, Francesco Vasciaveo. Hanno giurato di volerlo sostituire, ma la nomina, che sembrava essere pronta nei cosiddetti tempi mettiani, non è più partita. Vasciaveo è rimasto al suo posto e probabilmente guiderà il carrozzone fino alla data di settembre-ottobre, in quell’autunno caldo in cui vi sarà l’esaurimento del quinto lotto della discarica Forcone Cafiero e la monnezza del Consorzio con ogni probabilità andrà fuori dai confini locali (con ulteriore aggravio di spese nelle bollette, prevedono da SIA). Dunque sul tavolo non c’è solo l’emergenza rifiuti, ma anche il riposizionamento dei lavoratori. Il nuovo presidente del consorzio, Franco Metta, dovrà capire quante unità vi sono nell’azienda e con quali mansioni: da qui dovrà decidere se lasciare tutto al proprio posto o avviare controversie legali per le posizioni raggiunte per rimettere per strada un numero maggiore di netturbini. Quasi sicuramente verrà rivista la convenzione, del tutto svantaggiosa per SIA, dei servizi da erogare nei Comuni di Cerignola, dei 5 Reali Siti e della Bat.
Michele Cirulli