Gentile scrive a Metta: “”Il proiettile è pericolo per l’istituzione””
La notizia del proiettile inviato a Franco Metta ha mobilitato il mondo politico. Tra gli intervenuti al dibattito anche Elena Gentile, che durante la campagna elettorale era stata vittima di una intimidazione o macabro scherzo che, però, non aveva indignato tutti. Nemmeno l’allora aspirante sindaco Franco Metta.
“”In occasione dell’episodio del carro funebre sotto casa alle cinque del mattino ho ricevuto centinaia di attestazioni di solidarietà da parte di qualsivoglia esponente politico, istituzionale, sociale, privati cittadini e cittadine. Dalla Puglia, dall’Italia e dall’Europa. Tutti, tranne chi “ con il suo assordante silenzio “ ha certificato la misura di se stesso. Il che, tuttavia, non mi dissuade oggi, anzi rafforza la determinazione alla condanna “ senza se e senza ma “ dell’episodio che quella stessa persona ha colpito in queste ore””, racconta Gentile.””Perchè – spiega l’europarlamentare – quel proiettile racchiuso in una busta non è solo una minaccia per la persona fisica, ma un pericolo per l’istituzione che rappresenta e, quindi, per la democrazia. Esattamente come nel mio caso. Questa Città , la nostra Città , ha mille problemi, peraltro aggravati dall’assoluta inadeguatezza dell’attuale amministrazione, ma i peggiori di tutti sono l’indifferenza e/o il disincanto verso la politica e le istituzioni di tanti””.””E il loro contraltare: la semina quotidiana di odio, calunnia, delegittimazione e irrisione dell’avversario, sparsa a piene mani in questi anni da chi per quella via ha inteso cogliere un facile consenso. E oggi continua, per mascherare per quella stessa via l’inadeguatezza ad onorare il ruolo che quel consenso gli ha conferito. Piena e non ipocrita solidarietà politica e istituzionale, dunque, ma anche monito: cittadinanza non è indifferenza. Ma perchè si cambi rotta serve governare e non denigrare, promuovere democrazia e non demagogia. E tanto meno bugia””, conclude Elena Gentile.