sabato, Dicembre 21, 2024
Cultura

Le Caritas dei Reali Siti troppo affollate: “”Più italiani che stranieri””

Le parrocchie, dove il welfare non arriva. E’ questo in sostanza il quadro generale che emerge dalla stima delle utenze dei centri Caritas parrocchiali di Orta Nova e dei Cinque Reali Siti.

 
Nello specifico, quasi tutte le chiese della diocesi Cerignola-Ascoli Satriano, hanno da tempo attivato questi centri che quotidianamente assistono le persone meno abbienti, fornendo loro dei beni di prima necessita, per sopperire alle difficoltà .
I generi alimentari vengono reperiti tramite le donazioni dei privati ma, qualora non bastino, assume una certa importanza, dal punto di vista del supporto economico, il ruolo svolto dal coordinamento diocesano e dall’8×1000. «Per quanto riguarda le attività  svolte dai centri Caritas del nostro comprensorio “ ci spiega Don Giovanni Laino, direttore della Caritas Diocesana e diacono della chiesa SS.Crocifisso di Orta Nova “ la situazione è sempre più difficile da fronteggiare, vista la crescente richiesta di beni alimentari. Se riusciamo ancora ad andare avanti è grazie all’altruismo delle centinaia di famiglie che ci sostengono continuando a donare, e anche grazie allo zelante lavoro offerto dai numerosi volontari attivi nei centri di smistamento».
A confermare le parole di Laino, ci sarebbero le interminabili file di persone che ogni giorno si formano fuori dai cancelli delle parrocchie, per il ritiro delle provviste. La maggior affluenza, nel caso del Comune di Orta Nova, riguarda lo sportello della Chiesa BVM dell’Addolorata, la quale fa riferimento alla figura di Don Giacomo Cirulli. Lo stesso, ha organizzato negli anni un servizio differenziato che prevede sia la raccolta di beni alimentari, ma anche una cucina per preparare e dispensare pasti già  pronti. Questo servizio potrebbe essere ampliato e migliorato nei prossimi mesi, con la possibilità  di adibire una vera mensa per i poveri, con tavoli e posti a sedere, ma attualmente la parrocchia non dispone di locali idonei a questo utilizzo.
L’unica esperienza di questo tipo, già  ben avviata sul territorio, è quella relativa alle mense Caritas presenti sul territorio di Cerignola, in particolare quella situata nell’Ex Carcare di via Sant’Antonio. Per meglio poter comprendere l’importanza di questi servizi, va detto che, per esempio, in tutte e quattro le parrocchie di Orta Nova, ogni giorno, si ritrovano un centinaio di persone per richiedere assistenza, tra le quali ci sono bambini piccolissimi e anziani. Tutte persone che però condividono la medesima situazione di precarietà . La stessa Chiesa Madre di Orta Nova ha attivato anche un centro di ascolto collegato alla Caritas, per poter meglio comprendere i problemi che le famiglie devono affrontare, con l’inasprirsi delle difficoltà  economiche. Lo sportello, situato all’interno dell’Oratorio Don Filippo Neri, serve soprattutto ad analizzare i casi anche dal punto di vista psicologico, in modo da avere una panoramica più completa dei profili che ogni giorno si interfacciano ai volontari.
«Un dato che fa riflettere “ come spiega il responsabile del centro di ascolto, Gianpaolo Calvio “ è che, oramai i cittadini italiani che si affidano alle nostre cure, hanno superato numericamente quelli stranieri. Il senso del nostro centro “ continua “ è quello di far accettare a queste persone la loro involuzione, puntando così ad eliminare quel senso di vergogna che impedisce ad alcuni di prendere parte ai servizi Caritas». Per fronteggiare questa emergenza, assume una fondamentale importanza il lavoro di coordinamento tra le varie sezioni del territorio, che spesso si sono trovate ad agire in modo sussidiario. Nella comunità  di Orta Nova, ad esempio, è fondamentale l’aiuto della Misericordia, un’associazione di volontariato che contribuisce a sfamare altre famiglie bisognose.
A conti fatti dunque, vista l’emergenza dilagante, la comunità  dei Cinque Reali Siti, non può che essere grata a queste realtà  che operano nel silenzio ma fanno grandi cose. Ancora una volta, si deve constatare come il civismo sostituisce sul campo le assenze della politica che, nell’avviare provvedimenti di welfare e assistenzialismo, ha privilegiato soltanto alcuni canali (anziani, disabili ecc.), tralasciando gli invisibili che soffrono in silenzio.
Francesco Gasbarro
 

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