Avvisi di pagamento per l’ICI 2010…già abolita (sulla prima casa)
Avvisi di pagamento per la riscossione dell’ICI 2010, ma c’è un problema: nel 2010 l’ICI sulla prima casa non rientrava tra le tasse da pagare, perchè abolita. Così i cerignolani si sono visti recapitare lettere di sollecito con l’invito a saldare il corrispettivo.
Mimmo Farina di Fratelli di Italia racconta la sua personale esperienza: Mi chiedono parecchi soldini, apprendo che io non avrei pagato nulla. Infatti, io non ho pagato nulla nel 2010, come del resto tutti gli italiani. Non capisco, riprendo in mano la lettera: mi chiedono il 7 per mille. Come il 7 per mille? Ma quella non è l’aliquota per la seconda casa? Sì, è così. Si tratta di un errore? Una mazza. Che quella sia la mia residenza risulta al comune, all’ufficio anagrafe. Dunque il comune sa che quella è la mia prima casa e, quindi, non poteva commettere un errore simile. D’altra parte avrebbero quanto meno dovuto chiedersi dove io abitassi prima di sparare cazzate, prosegue il meloniano.
Le somme richieste con questi avvisi farlocchi vanno iscritte in bilancio e questo … sale, con poste attive. Senonchè “ spiega Farina- da un po’ di tempo nei bilanci vanno inserite solo entrate veritiere e non ipotetiche, men che meno possono essere iscritte somme di cui a richieste farlocche e stolide. E così il risultato finale del bilancio sarà falsato, inveritiero, ci saranno poste attive più elevate, molto più elevate, di quelle reali, con conseguenze facilmente immaginabili e troppo lunghe da trattare qui. Ignoranza o mala fede? Io dico mala fede, trucchetti degni della peggior prima repubblica.
Disagi, confusione, preoccupazione e spese per i cittadini che dovranno ricorrere a commercialisti o ad avvocati per pareri tecnici. Per questo sul tema è intervenuta anche Capitanata Democratica: è chiaro che trattasi di un madornale errore che non deve ulteriormente ricadere sulle spalle dei contribuenti, che si sono visti recapitare a proprie spese il tributo non dovuto. Il responsabile del procedimento, dott. Cannerozzi e l’assessore al ramo, Dott.ssa Marino- dicono i dissidenti di maggioranza- cogliendo la nostra segnalazione, dovrebbero assumersi la responsabilità dell’errore, spiegandone i motivi e annullare immediatamente gli atti di accertamento che chiedono la ripetizione di tributi infondati.
Non solo ICI 2010, ma anche TARSU: Ulteriori spiegazioni dovrebbero essere fornite, dall’ufficio competente, riguardo l’atto di accertamento, per infedele denuncia TARSU, di cui si richiede il pagamento per l’anno 2010, sulla differenza tra la superficie calcolata dagli ufficiali comunali e quella catastalmente individuata. Al riguardo, ci si domanda su quali basi è stato effettuato l’accertamento e il ricalcolo su base catastale di un tributo, già pagato, sui metri quadri calpestabili, alla cui misurazione ha provveduto il Comune stesso con l’ausilio della polizia municipale. è da sottolineare che l’attuale tariffa Tari è calcolata sulla base dei metri quadri calpestabili, misurati dai vigili urbani, come è regola che sia, concludono Lapiccirella, Pezzano, Frisani, Cioffi, Bonavita.