Il degrado della comunicazione politica (ormai sfuggita di mano)
Ai tempi dei social network anche la comunicazione istituzionale cambia: via le veline e i comunicati stampa, avanti con cinguettii e stati Facebook: ma a Cerignola i social network hanno preso il sopravvento e iniziano a fioccare denunce penali.
Dalle comunicazioni di carattere istituzionale si passa in un attimo alle calunnie e agli insulti. Non solo attraverso gli account di profili falsi (fake) costruiti ad hoc per la mission diffamatoria, ma anche la pagina del sindaco Metta è un susseguirsi di attacchi: falliti, bavosi, perdigiorno, crepate!, frustrati sono solo alcuni degli insulti che il primo cittadino distilla quotidianamente con un atteggiamento che ricorda quello del premier Matteo Renzi etichettato da Marco Travaglio come bimbominkia (nel gergo giovanile, chi sul web si comporta in modo infantile e irriguardoso). Metta sembra aver lanciato un trend, nella sua città . Si moltiplicano i fake “ vicini alla maggioranza o all’opposizione- che mirano ad attaccare chiunque mostri dissenso rispetto alle scelte del Capo.
Quando ho cominciato a guardare gli atti dell’amministrazione più disastrosa che Cerignola abbia mai avuto e a fare le mie considerazioni in merito, avevo messo in conto che avrei subito attacchi personali da un po’ di gente- dice Mimmo Farina di FdI-. Ciò che non avevo messo in conto è che sarei stato appellato, da uno zotico, con termini tipo pezzo di m¦, stupido, idiota, pseudo professionista frustrato. Alla stessa maniera non avrei mai immaginato che l’assessore al bilancio e il presidente del consiglio (Anna Lisa Marino e Leonardo Paparella, ndr), cioè le nostre istituzioni, avrebbero messo un like a un post tanto assurdo quanto criminale. Ma a fare le spese del cyberbullismo, appena formato il nuovo gruppo dissidente, è stato anche un attore della maggioranza, Rino Pezzano, anch’egli vittima dei fake tra insinuazioni al limite e legittime critiche politiche: Condanno tutte le forme di offesa, a prescindere dalla loro provenienza. Il comportamento che molti stanno assumendo sui social è squalificante. Mi auguro che almeno i rappresentanti istituzionali capiscano e si tirino fuori da questa contesa mediatica, spesso volgare e inopportuna. Confrontiamoci, ma con educazione e rispetto. Rappresentiamo migliaia di cittadini. Partita la caccia ai falsi commentatori, nel tritacarne dei sospetti finiscono tutti, membri di consiglio compresi o parenti di assessori. Chi ne va di mezzo sono anche semplici cittadini: come nel caso di una nota tipografia cerignolana, accusata in anonimo di essere responsabile di alcuni fotomontaggi. Le illazioni hanno raggiunto anche la bacheca Facebook del primo cittadino, che ha ripreso lo sfottò dicendosi inconsapevole e alimentando una scia diffamatoria che nelle ultime due settimane ha fatto registrare diverse denunce e, pare, anche qualche minaccia telefonica da parte di stretti congiunti di politici locali ad avversari.
Non c’è differenza di colore politico in quella che Umberto Eco definisce legioni di imbecilli. L’uso smodato dei social network da parte della politica cerignolana ha degradato il livello del dibattito (già esiguo) pubblico. In occasione della commemorazione della dipartita di Pinuccio Tatarella, una pagina facebook gestita anonimamente ha pubblicato la foto del Ministro dell’Armonia a testa in giù, con quello che a tutti è sembrato un chiaro riferimento all’esecuzione di Mussolini e dei fascisti a fine Guerra. I responsabili, tutti antimettiani, hanno rettificato il tiro: Ci scusiamo c’è stato un errore nell’inserimento della foto nel post precedente, addebitando a cause tecniche il capovolgimento dell’immagine. Una scusa che non ha convinto chi ha trovato quell’operazione un insulto alla memoria dei morti. Da strumento di comunicazione, la politica locale ha trasformato i social network in un contenitore di odio. Anche i commenti dei supporters del sindaco Metta, in questo, sono significativi. Basti pensare che con disinvoltura consiglieri comunali e fantomatici dirigenti del movimento politico Cicogna hanno dato- a mezzo social- degli stupidi e dei cittadini spazzatura a coloro che hanno osato esprimere critiche, tra l’altro garbate, al primo cittadino di Cerignola. C’è da scommettere che, con un trattamento simile, anonimo e non, forse qualcuno potrà tirarsi indietro nell’esprimere un semplice e libero pensiero non allineato. Quando l’insulto significa censura o metodo per dissuadere dal dire cose non gradite.
Solo commenti positivi per Metta, altrimenti scatta il blocco
L’aspetto più significativo dei socil network è avere un feedback immediato del proprio gradimento online. Per questo Franco Metta, in caduta libera dopo i primi 8 mesi di governo della città , ha inteso adottare un nuovo criterio. Eliminare i contestatori. Anche se parlano con fare educato e non la buttano in rissa. Così, se sulla pagina del sindaco appaiono commenti sgraditi- Metta, o chi per lui- cancella e blocca gli utenti in modo che non possano più avvicinarsi o sbirciare la sua bacheca pubblica. Nell’ultimo mese molti internauti, non necessariamente nemici del primo cittadino, si sono interrogati: Anche a voi non si vede più la bacheca del sindaco?. E invece no, era solamente partito il blocco utente. Il 7 febbraio Metta ha lodato i primi sei mesi del comandante Delvino alla guida dei vigili urbani. Sono piovute critiche daogni parte. Un internauta si è visto cancellare più volte il suo commento. Perchè? Per due volte, da due miei differenti profili di Facebook ho inserito dei commenti ma sono stati prima cancellati e poi mi si blocca in modo tale che non ne possa più scrivere: In merito ai miei commenti: 1) non posso fare a meno di ricordare che il Capo dei Vigili Urbani di Cerignola è persona in attesa di giudizio in seguito ad arresto per corruzione e che confermare il suo incarico alla guida del Comando del Corpo dei Vigili Urbani di Cerignola è cosa moralmente ed eticamente discutibile; 2) Mi spiace dover annotare che non è corretto scrivere “”Ripetita iuvant”” come fa il sindaco in carica a Cerignola, l’avvocato Franco Metta e che conviene rivedere il testo sostituendolo con il più corretto “”Repetita iuvant””; 3) alla luce del fiacco (e sfortunato) pareggio interno del Milan con l’Udinese e visti i precedenti auguri in termini di tifoseria da parte del Sindaco Franco Metta, sarebbe meglio astenersi, qualcuno potrebbe infatti pensare che porti sfiga. Ovviamente anche il cittadino contestatore è stato preso di mira dai soliti fake che attaccano chiunque esprima dissenso: insinuazioni anche sul suo conto.
Michele Cirulli