Discarica, nemmeno i Reali Siti vogliono il 6°lotto (nel loro territorio)
Il destino di SIA srl appeso ad un filo. Il 25 febbraio sarà convocata l’assemblea dei sindaci che deciderà sulle sorti del sesto lotto della discarica Forcone Cafiero, già autorizzato , sul quale il presidente del Consorzio, che è anche sindaco di Cerignola, ha posto il veto dicendosi contrario alla realizzazione.
La palla, adesso, passa nelle mani dei sindaci, la maggior parte dei quali, tra l’altro, in fase autorizzativa (2012) ha già dato parere favorevole all’allargamento della discarica nell’agro cerignolano. Sullo sfondo vi è l’esaurimento del quinto lotto e la possibilità di conferire altrove, a prezzi maggiorati, l’immondizia dei nove comuni che formano l’ATO (Cerignola, 5 Reali Siti, Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia) e degli altri 21 della provincia che sversano in discarica.
In un’intervista rilasciata a Teleblu, l’assessore all’ambiente del Comune di Cerignola, Antonio Lionetti, ha spiegato l’esito di un incontro avvenuto in Regione Puglia: Abbiamo ribadito all’assessore la nostra ferma volontà di non fare ulteriori buchi perchè la nostra campagna elettorale è stata incentrata fondamentalmente sul discorso ambientale. Abbiamo detto che non abbiamo nessuna intenzione di fare il sesto lotto, ma con la nuova dirigenza del consorzio stiamo cercando soluzioni alternative: una nuova discarica da un’altra parte nell’ambito provinciale, ma non so ancora dove. Cerignola ha già dato e ha dato tanto, qualcun altro dovrà sacrificarsi.
Sulla discarica di Cerignola, però, non potrà esprimersi solamente il Comune che, pur essendo socio di maggioranza del Consorzio, deve recepire anche le volontà degli altri 8 comuni che compartecipano alla gestione. Difficile che i sindaci degli altri paesi vogliano mettersi una discarica sotto casa. O almeno, è quasi impossibile che ciò possa accadere nei Cinque Reali Siti. A sostenerlo è Nicola Iungo, membro del consiglio di amministrazione SIA srl indicato proprio dai sindaci di Stornara, Stornarella, Orta Nova, Ordona e Carapelle.
Noi possiamo parlare solo attraverso gli atti. Al momento ci sono tutte le autorizzazioni pronte per la costruzione del sesto lotto e nessun atto formale che ne impedisca la costruzione. Per tale ragione abbiamo invitato il consorzio presieduto da Franco Metta ad esprimersi ufficialmente con un documento ufficiale sul lotto contestato. Se il consorzio dei nove comuni dovesse dire no, dovrebbero fornire motivazioni concrete e soluzioni altrettanto concrete alla Regione Puglia, dice il consigliere del cda. L’autorizzazione madre è l’AIA del 2008, ampliata nel 2014 con ulteriori autorizzazioni a costruire il sesto lotto, adeguare l’impianto di biostabilizzazione e mettere in piedi un impianto di compostaggio (le ultime due attività sono co-finanziate dalla Regione Puglia).
Per questo la settimana scorsa i carabinieri del NOE si sono presentati presso la struttura di Forcone Cafiero chiedendo conto del perchè, nonostante il Consorzio avesse fatto richiesta e ottenuto le autorizzazioni, i lavori fossero ancora fermi. Ancora più delicata è la questione dei sindaci dei cinque Reali Siti, se dovessero dare parere negativo alla costruzione del sesto lotto, visto che sono gli stessi che hanno firmato la richiesta nel 2012. Sono gli atti che parlano, le autorizzazioni già ci sono, commenta Iungo lasciando presagire che adesso il braccio di ferro potrebbe essere molto insistente.
Tutte le decisioni sul destino della Sia srl, oltretutto, saranno procrastinate a dopo il 25 febbraio, giorno in cui i sindaci trasmetteranno al consiglio di amministrazione e al direttore generale della società in house le risultanze dell’incontro con un sì o con un no univoco (o a maggioranza) sul destino del sesto lotto. Numeri alla mano, a meno che non vi siano cambiamenti improvvisi di rotta, la posizione del sindaco di Cerignola dovrebbe essere minoritaria: i cinque Reali Siti avrebbero già fatto sapere l’indisponibilità ad accogliere la discarica; San Ferdinando di Puglia, col sindaco Michele Lamacchia, è stata la prima a sottoscrivere l’ampliamento dei lotti. Anche perchè è la Regione Puglia che sceglie in materia ambientale, e ha già individuato Cerignola come centro nevralgico per il ciclo dei rifiuti. Autorizzare ex novo un altro sito potrebbe essere una strada che Bari potrebbe bocciare, visto che ne nel Piano Regionale dei rifiuti è Cerignola l’impianto ad essere citato come punto strategico per il territorio ofantino.
Compattatore a noleggio, lavori bloccati, SIA al bivio
Appena una settima fa i carabinieri del NOE sono entrati nella discarica Forcone Cafiero analizzando le criticità dell’impiantistica. Innanzitutto la mancata costruzione del sesto lotto, ma c’è anche il mancato adeguamento (richiesto nel 2012 e ottenuto nel 2014) dell’impianto di biostabilizzazione per la cui riuscita società gestita da Francesco Vasciaveo fino a dicembre scorso ha incassato 3 milioni dalla regione e 1.5 accendendo un mutuo. Manca però l’inizio dei lavori, nonostante i lavori già contrattualizzati. Abbiamo dei problemi di natura giuridica, spiega Nicola Iungo, perchè in questo caso ci sono dei ricorsi da parte della società terza classificata nei confronti della vincitrice del bando. Aspettiamo l’esito del ricorso al TAR, previsto per marzo, e daremo avvio ai lavori. Tra le criticità anche la mancata realizzazione dell’impianto di compostaggio finanziato dalla Regione, tramite la comunità europea, con un finanziamento di 4 milioni di euro: Abbiamo iniziato le interlocuzioni con gli istituti di credito, assicura Iungo.
Nel frattempo si è posto rimedio al compattatore, fuori uso da un mese nonostante la necessità impellente di trovare spazio per accogliere rifiuti in una discarica ormai colma completamente. Da quanto si apprende da fonti ufficiose, la soluzione tampone sarebbe stata individuata nel noleggio di un compattatore di natura privata, appartenente alla ditta Ecodinisi, verso la quale SIA corrisponderebbe un canone giornaliero che va da 500 a 800 euro. Cosa ne sarà del destino della Sia srl è difficile dirlo, anche se le indicazioni della parte politica sarebbero quelle di farla rinascere. Non si capisce come e con quali prospettive. La data del 25 febbraio potrebbe fornire delle chiavi i lettura, fermo restando che la proposta elaborata dal Consorzio sarà poi discussa e verificata dalla Regione Puglia. Non so fino a che punto si potranno prendere strade diverse rispetto a quelle già autorizzate, anche perchè suppongo che in futuro potrebbero aprirsi dei contenziosi molto aspri con la Regione Puglia. Non dobbiamo mai dimenticare che il Consorio ha già deliberato per il 6° lotto a Focrone Cafiero.
Michele Cirulli