mercoledì, Dicembre 25, 2024
Cronaca

Inseguimento in zona industriale, volante speronata: 2 arresti

Nel tardo pomeriggio di ieri la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Manfredonia diramava su tutta la provincia le ricerche della vettura Nissan Juke che era appena stata rubata ad un 53enne del luogo, proprio mentre, a Cerignola, un equipaggio dell’Aliquota Radiomobile del NORM della locale Compagnia la vedeva transitare, con due persone a bordo, lungo via Manfredonia.

 

I militari hanno subito intimato l’alt al conducente, il quale, però, anzichè fermarsi pensava bene di darsi alla fuga. Ne è quindi nato un inseguimento, attraverso tutta la zona industriale della cittadina, dove la Centrale Operativa, questa volta della Compagnia di Cerignola, faceva convergere in ausilio un’altra pattuglia, composta da un Carabiniere della Stazione e da altri due della Compagnia di Intervento Speciale dell’11° Battaglione Carabinieri Puglia, che, a bordo della Fiat Punto in dotazione, intercettava i fuggitivi. Questi, non si capisce con quali speranze di poterla ancora fare franca, non esitavano a speronare l’auto dei nuovi inseguitori, provocando un incidente che solo per una gran fortuna non ha avuto conseguenze drammatiche. L’auto dei militari, infatti, a causa del violentissimo impatto, che ne ha provocato anche l’esplosione degli air-bag, ha effettuato diverse piroette, mentre quella inseguita, dopo aver carambolato contro un muretto, si capovolgeva su di un campo al lato della strada.

A questo punto i Carabinieri, compresi quelli rimasti contusi, traevano in arresto per rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale Russo Francesco, cl. ’89, e Roberto Adriana, cl. ’91, entrambi disoccupati di Manfredonia e già  noti per altri precedenti, che, dopo le normali formalità , essendo rimasti illesi, venivano portati al carcere di Foggia, mentre i tre militari feriti venivano medicati al Pronto Soccorso dell’ospedale Tatarella di Cerignola, riportando dai 10 ai 20 giorni di prognosi per traumi contusivi vari.

La vicenda evidenzia contemporaneamente sia l’inutile, se non addirittura autolesiva sfrontataggine di certa delinquenza, sia, comunque, la capacità  di controllo del territorio da parte dell’Arma, anche in una zona così tormentata come quella interessata.
 
 

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