STORIE | I primi cento anni di nonna Gerarda
Il 20 Gennaio del 2017 per il paese di Stornara, è stata una data memorabile; Si è celebrato il compleanno di un’abitante che ha raggiunto la soglia dei cent’anni. Un evento più unico che raro. Citando le parole di D’Annunzio, ¦ Così edificò Egli nella luce e nell’ombra, l’opera d’eterne parole che ingombra l’orizzonte umano con la sua mole immensa.
Il vate usò questi vocaboli per celebrare il secolo di nascita del grande Victor Hugo, si può riassumere la vita di Gerarda Carriero, una grande donna che si è sempre spesa per il bene della famiglia educandola all’amore , alla semplicità e all’onesta , valori che al giorno d’oggi sono poco rispettati.
Nata il 20 gennaio del 1917, quasi al termine della Grande Guerra che sconvolse l’intera umanità , ha condotto fin da piccola una vita umile e semplice. Nei primi anni della sua infanzia , la centenaria ci ha raccontato che da piccola veniva spesso picchiata dalla madre , questo perchè una volta l’educazione era particolarmente ferrea e rigida , anche se a detta della sua testimonianza , le botte che riceva erano dovute più che altro ai suoi comportamenti ribelli : ¦ Mamma mi dava sempre mazzate , perchè io facevo le cose che non dovevo fare ! .
La centenaria si è ricordata, nei suoi momenti di lucidità anche di una delle sue sorelle: Avevo una sorella che stava a Torino di nome Giggietta con la quale condividevo ogni momento , ero molto legata a lei . . La donna poco più che una ragazzina fuggì con Giovanni, colui che in seguito divenne poi suo marito. Ebbe da lui sei figli (Rocco, Maria, Filomena, Pinuccia, Franco e infine Tonino). Nonostante la vita umile, semplice e agreste che conduceva, Gerarda è stata un focolare domestico, vivo e presente nella vita dei suoi figli, anche quando nel territorio stornarese si affacciò il vento della Seconda Guerra Mondiale. La donna ha sempre condotto fino a pochi anni fa, ossia fino a quando non c’è stato un peggioramento delle sue condizioni di salute che l’hanno costretta a rimanere sul letto, una vita tranquilla, caratterizzata dalla sua devozione verso i santi patroni San Rocco e Santa Maria della Stella, una frequentazione costante della chiesa locale e i suoi figli e nipoti.
Proprio i suoi figli e i suoi nipoti sono i testimoni ed emblemi dell’amore che questa donna ha dato verso di loro . Una donna battagliera, di gran cuore che si è presa cura anche di sua madre accogliendola in casa sua fino alla sua dipartita; una signora che fin dalla sua tenera età a oggi ha saputo conquistare con la sua semplicità il cuore di tutte le persone che ha incontrato lungo il suo cammino .
Salvatore Cuccia