sabato, Dicembre 21, 2024
Cultura

Il ricordo dell’eccidio di Valle Cannella

Nella mattinata di ieri, venerdì 10 febbraio, un piccolo gruppo di cittadini cerignolani ha voluto commemorare, in località  Valle Cannella, le undici vittime della strage compiuta da un reparto di soldati tedeschi il 25 settembre 1943.

In quella data, una guarnigione di circa trenta soldati nazisti in ritirata catturò e fucilò undici persone (nove italiani e due sottufficiali inglesi) che stavano tentando di raggiungere le zone dell’Italia meridionale liberate dall’occupazione nazista. Gli undici, classificati come “”sbandati””, vennero fucilati. Dopodichà©, i loro corpi vennero gettati in una fossa granaria nei pressi della masseria che prende il nome della località  in cui si trova ubicata, sulla strada del Santuario della Madonna di Ripalta.

La scelta del 10 febbraio come data di commemorazione è tutt’altro che casuale: il 10 febbraio, infatti, è il Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe.

Pur trattandosi di due tragedie diverse e distanti, esse sono però accomunate dal destino toccato alle vittime: quello di essere buttate in fosse (il termine “”foiba”” deriva dal dialetto friulano e significa, appunto, “”fossa””). E allora perchà© questo ardito accostamento? Non da molto, si è anche celebrata la Giornata della Memoria (27 gennaio) che ha l’intento di celebrare le vittime dell’Olocausto. Anche qui, una forte distanza separa le vittime di Valle Cannella da quelle che avevano, come unica colpa, il fatto di essere ebree.

Olocausto, Foibe e Valle Cannella. Il 10 febbraio, Giorno del Ricordo. Parrebbe un guazzabuglio. Forse lo è, ma forse non lo è. Certamente, alcuni storceranno il naso di fronte a questa commistione di fatti e di date, eppure il quadro storico è il medesimo.

E poi, è un fatto di coscienza civile. In una città  come Cerignola che, tra tanti difetti, ha quello di non avere Memoria, il fatto che le istituzioni cittadine e i partiti politici non abbiano sprecato una parola nà© per la Giornata della Memoria nà© per il Giorno del Ricordo è indicativo. Di conseguenza, l’iniziativa di una mezza dozzina di privati cittadini (la semplice deposizione di un mazzo di fiori sul luogo della strage) acquista una valenza particolare: qualcuno ancora ricorda.
E non intende dimenticare.
Giovanni Soldano

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