Primarie del PD, le prime scaramucce in attesa del 30 aprile
Quelle del 30 aprile si preannunciano primarie roventi per il Partito Democratico, che è chiamato a scegliere il proprio segretario nazionale tra i candidati Michele Emiliano, Andrea Orlando e Matteo Renzi. A Cerignola, come in tutta Italia, ci si prepara alla giornata di votazione e già partono le prime scaramucce. A farsene portavoce è Michele Longo, area Emiliano, che attraverso una nota stampa attacca il Pd locale sui metodi organizzativi.
“”Per la prima volta nella storia del PD, a Cerignola, una città di 60 mila abitanti, si preferisce non fare cento passi per fare le primarie in mezzo alla gente ma rinchiudersi nei pochi metri quadri della sede del partito””. Lo ha fatto osservare Michele Longo, rappresentante a Cerignola e candidato all’Assemblea nazionale della Mozione per Michele Emiliano segretario nazionale del Partito Democratico, richiedendo un intervento immediato dei garanti regionale e provinciale del congresso, Gigi Nestola e Maria Grazia Campo.
Longo chiede un intervento immediato “”perchà© i seggi delle primarie siano allestiti anche a Cerignola in modo da garantire la piena e massima partecipazione dei cittadini”” e, nella lettera, ricorda che lo stesso Matteo Renzi, nella newsletter spedita ieri via mail agli italiani, ha scritto: ‘Vogliamo che ci sia la massima partecipazione e abbiamo inventato di tutto per coinvolgere i cittadini’. “”A Cerignola questa volontà non ha cittadinanza?””, chiede ai garanti il rappresentante della Mozione Emiliano, ricordando che “”a Foggia i seggi sono stati allestiti in un grande spazio pubblico come il palazzetto della Palestra ‘Taralli’ di via Carlo Baffi, a Manfredonia nel Chiostro del Comune in piena Piazza del Popolo, a San Severo sono stati allestiti gazebo nella centralissima Piazza Allegato””.
“”In tutte, sottolineo tutte le precedenti analoghe consultazioni, comprese le cosiddette “”parlamentarie”” del 28 e 29 dicembre 2012 – ricorda Longo – a Cerignola è stato organizzato l’accesso al voto preferendo sedi popolari e accessibili, come l’Informagiovani nella sede municipale. La mia proposta di confermare una sede nel passato remoto e recentissimo dimostratasi funzionale, non è stata accolta. Ho, allora, proposto di spostarci all’aperto, allestendo gazebo in via Cesare Battisti, in un luogo di passaggio, in mezzo alla gente e a soli cento passi dalla sede del nostro PD.
Anche questa proposta è stata rifiutata e si è preferito non fare quei cento passi in mezzo alla gente ma rinchiudersi nella sede del Partito, in uno spazio piccolo, senza misure che garantiscano la necessaria sicurezza per l’afflusso di un grande numero di persone, ubicato in una strada non transitabile e senza parcheggi””.
Il rappresentante della mozione Emiliano aggiunge anche un altro dettaglio: “”Addirittura – scrive – sono stati previsti percorsi differenziati: gli iscritti al PD appena fuori la sede del Partito, i non iscritti devono entrare nei locali della sede per votare. Un modo per marcare confini e differenze tutt’altro che proteso ad allargare la nostra comunità “”.
“”Una grande città come Cerignola – fa rilevare Longo – non può diventare il paradigma della chiusura, differenziandosi per opacità rispetto a tutti gli altri grandi centri della provincia di Foggia che hanno scelto di provare a far diventare popolare l’appuntamento di domenica 30 aprile””.