Liscio: “”Il PD decida se chiudersi (e perdere) o aprirsi ai cittadini””
Vince Renzi, doppiato Emiliano, in coda finisce Orlando. Le primarie del 30 aprile per l’individuazione del segretario nazionale del Partito Democratico, a Cerignola, vanno nella direzione dell’ex premier con un netto 66% (1316 voti), mentre a seguire si è posizionato Michele Emiliano fermo al 26% (516 voti) e Andrea Orlando inchiodato al 7% con 152 preferenze su un totale di 2032 elettori (48 schede bianche e nulle).
La roccaforte gentiliana tiene testa anche al massiccio spiegamento di forze alternative che hanno inteso partecipare alle primarie, dai pezzi di centrodestra alle porzioni di amministrazione comunale targata Franco Metta. Il risultato di domenica sera, per l’europarlamentare, è “”spettacolare””: “”il PD ha combattuto contro l’intero arco delle forze politiche, a partire dal sindaco di questa città , della cui cultura di destra tutti sono a conoscenza, con altre appendici legate al civismo transumante. A Lucera e Cerignola abbiamo vinto, a Foggia c’è stato un discreto risultato: si ricostituisce- dice Gentile- una rete di sensibilità intorno alla mozione Renzi. Su questo lavoreremo anche chiamando a nuove responsabilità l’area Orlando, che dovrà fare i conti con un risultato non straordinario – fatta eccezione per Manfredonia- ma non penso che l’asse Piemontese – Bordo possa sopravvivere all’esito di questi risultati””. Il voto delle primarie serve a blindare la candidatura al Parlamento? Gentile frena: “”Assolutamente no. In questo momento sto a Bruxelles, non ho mai posto la mia candidatura in nessun luogo e in nessun tempo: se il partito dovesse chiedermelo valuterò, ma in Europa sto benissimo””.
Per Pippo Liscio, già candidato alle regionali con il governatore e sostenitore della mozione Emiliano, “”la verità è che nel PD si preferisce tenere i 400 iscritti e non le 2000 persone che hanno partecipato alle primarie. Al netto dei cosiddetti infiltrati, tra l’altro gli stessi che nel 2015 hanno sostenuto Tommaso Sgarro alle amministrative, il PD deve decidere cosa fare: o continuare a mettersi sulle barricate per spartirsi la torta ma continuare in tutti gli appuntamenti elettorali, oppure aprirsi e fare in modo che sopravviva solo chi realmente vale””. Certo, però, sottolinea Liscio, “”la mia idea non è quella di entrare nel PD e nà© il presidente Emiliano ce lo ha mai chiesto. Fino a quando restiamo entità autonoma, in qualche maniera collegata al Pd, ci può stare, ma non sto facendo tutto questo per entrare nel Pd””. Le primarie erano state anticipate da polemiche sugli amministratori mettiani (Dercole, Monterisi, Lionetti) schierati compatti nel voto a Emiliano: “”Stiamo parlando di post su Facebook di chi ha espresso opinioni ma poi non ha portato un voto. Se uno ha un progetto positivo, lo presenta e la gente lo vota, il resto non è importante””.
In coda la mozione Orlando di Franco Palumbo: “”Siamo rimasti leggermente delusi del risultato che abbiamo conseguito rispetto ai contatti iniziali. Molti sono andati via e l’affollamento è stato un deterrente. Purtroppo abbiamo avuto poco tempo per organizzarci, ma il risultato complessivo di partecipazione del PD rimane stabile ed è un bene. Purtroppo annoto che tanti cittadini che mai sarebbero venuti a votare il PD invece li abbiamo visti in coda per eleggere il segretario c’è assoluta necessità di rivedere lo statuto””.