Apre lo sportello per l’immigrazione intitolato a Stefano Fumarulo
E’ stato inaugurato lo sportello per l’immigrazione, lo scorso 10 maggio, alle 9.30, sito in via Galliani, al numero civico 21. Una struttura intitolata a Stefano Fumarulo, dirigente della regione Puglia scomparso alla prematura età di 38 anni, lo scorso 21 marzo, da sempre impegnato nel contrasto al caporalato e nell’accoglienza dei migranti.
Di lui si ricorda soprattutto il fortunato sgombero del Gran Ghetto di Rignano, che non si contentò di liberare, ma anzi fece di più, istituendo una cooperativa di ex residenti allo scopo di fornire loro i mezzi di sostentamento. Si aggiunge un nuovo tassello al mosaico delle politiche sociali cittadine, dopo l’avvio di due progetti Sprar incentrati rispettivamente alla tutela dei minori non accompagnati e dei soggetti in difficoltà familiare, ad opera dell’assessore e vice-sindaco Rino Pezzano. A coordinare i lavori del nuovo centro sarà il sociologo Marcello Colopi, mentre la curatela legale sarà attesa dall’avv. Stefano Campese, da sempre in prima linea contro gli abusi nei confronti dei lavoratori stranieri.
Stefano Fumarulo ha rappresentato molto nelle politiche sociali pugliesi, ha rimarcato il presidente Michele Emiliano, giunto nella prima serata a Cerignola per rendere la sua testimonianza del rapporto di grande stima che univa il magistrato al dirigente regionale, iniziato quand’egli era ancora sindaco di Bari, e proseguito fino alla tragica morte. “”Una persona, un dirigente sociale, uno scienziato sociale dedito alla cura dell’umanità più profonda. Insostituibile, perchà© non ne troveremo uno uguale, bisognerà che l’insieme di ciascuno di noi arrivi ad un’approssimazione almeno accettabile. Una delle ragioni per cui Stefano non era molto conosciuto in Italia è quella per cui evitava le strumentalizzazioni del suo operato. Se le avesse pubblicizzate, come si usa fare in politica in questo momento, lui avrebbe danneggiato le cose per cui stava lavorando. Aveva talmente fiducia nel suo prossimo, che attendeva il momento in cui il suo prossimo avrebbe capito l’importanza di quello che stava facendo. E’ stato un giusto nel senso più alto del termine, tutti hanno rimpianto di non aver potuto passare un’altra giornata con lui””.A dare manforte ci penserà anche la diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, per tramite del suo delegato alle questioni migratorie, don Claudio Barboni, il quale ha già fondato un ente benefico, la San Giuseppe Onlus, allo scopo di migliorare l’assistenza ai migranti in Puglia, nonchà© al servizio, per conto di Sua Eccellenza Mons. Luigi Renna, sul fronte di Borgo Tre Titoli.
(foto Assessorato politiche sociali cerignola)