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Politica

Il 2° compleanno dell’amministrazione Metta: com’era, com’è, come sarà 

14 giugno 2015. Dopo una campagna elettorale sottotono e fiacca, Metta arriva al ballottaggio, complice il tracollo del centrodestra diviso tra le varie componenti in lotta e da cinque anni di amministrazione non proprio memorabili. Nelle due settimane di ballottaggio, però, Metta riacquista la verve polemica, promette cambiamento, solletica il desiderio di voltare pagina di un’intera comunità , stravince su Sgarro denudandolo di dignità  politica e dipingendolo come un accessorio di Elena Gentile.

Era lei, infatti, a trattare – come per la cena dell’Oasi di Claire- per conto del candidato sindaco. Il cicognino, partito con 10 punti di svantaggio, surclassa gli avversari dando loro lo stesso distacco. Ad aiutarlo il problema rifiuti, la paura del presunto aumento del tasso di incidenza tumorale, il no deciso e chiaro alla costruzione del VI lotto di discarica. Aveva funzionato la narrazione mettiana dell’uomo solo al comando, dell’homo novus arrivato dal vecchio Msi che ne aveva avuto piene le scatole di crisi, ricatti, governi fantoccio, compromessi al ribasso. Ne aveva avuto fin troppo anche dei poteri forti, degli imprenditori, perfino dei Grieco che appoggiavano Gentile & Co. Riabilitare il ruolo del sindaco di Cerignola, la figura istituzionale non meglio rappresentata fino ad allora era l’obiettivo primario. Coinvolgere i cittadini nelle scelte. Metta diventa sindaco di Cerignola con largo distacco puntando tutto sulla legalità  e sullo stop ai favoritismi.

14 giugno 2017. Dopo due anni Metta arriva al giro di boa azzoppato da una maggioranza che lo sta mettendo all’angolo. Non si contano più gli avvicendamenti tra assessori e dirigenti, frutto di compromessi, vendette personali, incompatibilità : Colucci, Zamparese, Dituccio, Mastroserio, Albanese, Conte, solo per citare gli esempi più clamorosi. Poi una serie di rimpasti di giunta, deleghe consiliari senza capo nà© coda. Il centrodestra, proprio come due anni fa, si presenta ancora sfaldato e seppur sia iniziato un lavoro sotto traccia, riunire i cocci dopo il 2015 è impresa ardua, ma non impossibile. Il centrosinistra è in cerca di se stesso, nonostante la grande fuga dall’amministrazione, nonostante il gradimento del primo cittadino sia a livelli bassissimi dopo appena due anni, nessuno si è ancora avvicinato dalle parti di via Mameli: se Metta non è affidabile, la soluzione non è il PD, dove tra l’altro continua a comandare incontrastata Elena Gentile. è questa l’idea che si sta facendo strada negli addetti ai lavori, aiutata anche dalla chiusura proverbiale dei dem. Metta ha perso il suo appeal sull’elettorato, l’incantesimo si è rotto e la città  si è svegliata sommersa dai rifiuti, con un sindaco sostenitore del mattone, del VI lotto di discarica, con consiglieri comunali sospesi in virtù della legge Severino (Monterisi) e con un capo dei vigili, Francesco Delvino, con gravi procedimenti in corso. La credibilità  del primo cittadino s’è dissolta in poco più di un anno, tanto che anche sulla storia dei biscotti natalizi e delle presunte mazzette da 20 mila euro, la notizia in loco è stata accolta con freddezza, mentre in tutta Italia si celebrava il sindaco con trasmissioni e articoli di giornale. Mai un sindaco ha sperperato la fiducia dell’elettorato in così breve tempo. Se Metta arriva al giro di boa nel peggiore dei modi, c’è da dire che i prossimi anni da un punto di vista strettamente politico potrebbero essere anche peggiori.

Perchà© se il cinismo del civismo, ad oggi, ha avuto il merito di spazzare via un’intera classe politica, facendo terra bruciata intorno alla figura dell’unico leader solo al comando, è anche vero che dopo le elezioni politiche e intraprendendo la strada del fine mandato amministrativo, in più di uno inizierà  a guardarsi intorno e a cercare casa. Metta è un leader nato, ma comunque anziano. E se oggi girandosi intorno i consiglieri trovano vuoti o porte chiuse, con un nuovo assetto e nuove formazioni, vi saranno nuove prospettive per tutti, o almeno per chi vorrà  ricandidarsi o nutre ambizioni politiche e non vuole cadere nel buco nero del civismo, fenomeno ciclico e difficilmente ripetibile. Da un punto di vista amministrativo, invece, in linea di massima si potrà  migliorare, perchà© si presume che la fase dell’inesperienza sia ormai alle spalle. Ad oggi l’iperattivo governo Metta, che nella frenesia scientificamente ci fa finire di tutto, ha mostrato il lato peggiore dell’amministrazione. La colpa più grave che si può imputare al sindaco è che, con i suoi eccessi, le sue volgarità , la sua ostinazione, la sua impreparazione ha finito per riabilitare tutti coloro che ha combattuto e di cui Cerignola ne ha avuta piene le scatole. Adesso c’è un pericoloso “”liberi tutti”” di cui la gente sembra essere già  stanca. Siamo al giro di boa, mancano ancora tre anni alla fine dell’esperienza Metta, ma bisogna già  pensare ad una nuova classe dirigente. Seria, autonoma, preparata, magari professionalmente già  affermata.

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