Nefrologia perde 10 posti letto. Saccozzi: “”Atto incomprensibile””
“”Sono stati tolti 10 posti letto al reparto di nefrologia, che da struttura complessa è diventata struttura semplice. Questo è successo nonostante le rassicurazioni del direttore generale della Asl Vito Piazzolla di fronte ai cittadini, alle associazioni di tutela della salute, al sindaco di Cerignola e ai medici. Hanno appena ‘chiuso’ un reparto in attivo, che ha superato tutti i test brillantemente, e hanno invece potenziato San Severo””.
La nuova delibera che riorganizza le strutture semplici e complesse della Asl della provincia di Foggia non piace al circolo cittadino di CittadinanzAttiva che, attraverso il portavoce Roberto Saccozzi, oncologo e già impegnato nelle battaglie a difesa dell’ospedale Tatarella di Cerignola, chiede spiegazioni ai vertici aziendali per una scelta ritenuta “”incomprensibile””.
Le valutazioni dell’unità di nefrologia sono state positive ed oggi, commenta Saccozzi, “”si preferisce lasciare un buco di 80 km, da Barletta a Foggia, per gestire le emergenze. Un nefropatico è come un cardiopatico, e per la gestione delle patologie non sono ammessi tempi lunghi””. A destare stupore, infatti, vi è la scelta di portare a struttura complessa il reparto di nefrologia del Masselli Mascia di San Severo “”rinforzando una zona già abbondantemente coperta dal servizio potendo contare sugli ospedali di Foggia e San Giovanni Rotondo nel giro di 30 chilometri””. Se il piano di riordino ha confermato il Tatarella ospedale di primo livello, scongiurando il pericolo di depotenziamento, per CittadinanzAttiva il rischio di ritrovarsi nei fatti di fronte ad una scatola vuota non è completamente superato.
“”Nefrologia ha funzionato molto bene in questi anni, e lo dimostrano i dati in possesso della ASL. Inoltre il reparto è riuscito a calamitare diversi utenti al di fuori dei confini provinciali grazie alla dialisi peritoneale, che a differenza della dialisi ematologica che si svolge in day hospital, prevede il ricovero. Ma con l’eliminazione dei dieci posti letto anche questa terapia, tra le poche in Puglia, dovrà essere cancellata””, attacca l’oncologo Roberto Saccozzi. Dalla direzione strategica della Asl di Foggia, però, si continua a predicare calma e a promettere che saranno garantiti tutti gli standard di efficienza. Anche se, nel derby sanitario con San Severo, l’ospedale di Cerignola ne uscirebbe malconcio. La decisione di ridurre a struttura semplice la nefrologia del Tatarella verrebbe direttamente dall’agenzia regionale per la salute. All’orizzonte si prevedono nuove barricate per la salvaguardia dell’ospedale: CittadinanzAttiva, che già aveva convocato una partecipata tavola rotonda sul tema, sembra non voler mollare la presa e chiama in causa tutti gli attori del territorio, dal comparto medico agli utenti passando dalle associazioni.
Michele Cirulli