Alienazione terreni Agrario, Mirra: “”Preoccupati per la scuola””
“”Ho ricevuto tantissimi genitori e studenti, preoccupati del destino della scuola avendo appreso che il Consiglio comunale di Cerignola nella riunione del 25 luglio ha deliberato il “”Piano di alienazioni e valorizzazioni immobiliari””, inserendo un suolo facente parte dell’azienda agraria annessa all’istituto. Hanno paventato il rischio di un’occupazione della scuola, manifestazioni cittadine e agitazioni””.
Il dirigente scolastico dell’istituto agrario Pavoncelli di Cerignola, Pio Mirra, prende posizione rispetto alla cessione dei suoli dell’istituto approvata dal consiglio comunale con i voti favorevoli di Cicogna e Federazione Civica. La vicenda delle alienazioni parte dal giugno dell’anno scorso con la volontà di costruire un canile: “”Quindi la programmazione è chiara. Si vende per costruire: più sport, meno scuola. La scuola non può non condividere la promozione dello sport, il cui elemento fondamentale dal punto di vista formativo è la cultura dell’impegno e del rispetto delle regole, ma non a danno dell’agenzia educativa per eccellenza che è la scuola stessa. Oggi – spiega Mirra- gli Istituti Agrari si configurano come scuole di settore di importanza strategica per lo sviluppo economico del nostro territorio, della nostra terra, vocata dal cielo all’agricoltura e all’agroalimentare. Oggi gli istituti agrari a livello nazionale riguadagnano consenso nella scelta delle famiglie in considerazione dell’attuale situazione della salvaguardia ambientale, produzione agroalimentare made in Italy, problema del dissesto idrogeologico e tutti gli aspetti strettamente legati al mondo rurale, che incidono significativamente sulla salute dell’uomo””. La questione è già in discussione presso il TAR riguarda la proprietà dei terreni.
Il dirigente scolastico puntualizza: “”E’ da ribadire che il Comune di Cerignola è proprietario del fabbricato adibito a scuola, ma solo possessore a titolo enfiteutico dei fondi rustici dell’azienda agraria annessa, come sempre puntualizzato in ogni atto della Giunta comunale””. E dove l’amministrazione vuole il Palazzetto, l’Agrario possiede “”un oliveto superintensivo. L’impianto di elevata densità presenta n.1650 piante di cultivar spagnole insieme a cultivar diffuse sul territorio regionale e nazionale ed altre derivate dalla ricerca di Università Italiane. L’impianto de quo è, dunque, un modello dell’olivicoltura pugliese e della ricerca correlata e, vista la vetustà , può e deve considerarsi patrimonio del nostro territorio, come da relazione tecnica rilasciata dal Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali Università degli Studi di Bari””, conclude Mirra.
Michele Cirulli