sabato, Gennaio 11, 2025
Cronaca

Biancofiore torna libero, ma scatta l’interdizione

è tornato libero dopo 23 giorni ai domiciliari il noto imprenditore edile Gerardo Biancofiore, 51 anni, amministratore unico della «Sedir» e già  presidente regionale dell’Associazione nazionale costruttori edili (carica da cui si è dimesso dopo l’arresto), accusato di concorso in istigazione alla corruzione del sindaco di Cerignola al quale fu offerta nel dicembre 2016 una mazzetta di 20mila euro, subito rifiutata dal primo cittadino che denunciò l’episodio alla Polizia e pubblicamente sui social.

Il Tribunale della libertà  di Bari ha rimesso in libertà  Biancofiore (arrestato il 31 ottobre dagli agenti del commissariato su ordinanza del gip di Foggia), sostituendo i domiciliari con la misura dell’interdizione per un anno dall’esercizio di attività  di imprenditore.

Le motivazioni del provvedimento di revoca dei domiciliari non sono state ancora depositate. L’avvocato Raul Pellegrini nel discutere il ricorso aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza cautelare del gip di Foggia sia per insussistenza di gravi indizi, sia per mancanza di esigenze cautelari visto che si parla di un episodio di 11 mesi fa, dello stato d’incensuratezza dell’indagato, e delle prove ormai acquisite: ed è quanto devono aver ritenuto i giudici nel sostituire i domiciliari con una misura interdittiva chiaramente meno grave.
«Sono ovviamente soddisfatto della decisione del Tribunale della libertà  di revocare i domiciliari, il che significa che non doveva essere eseguito l’arresto di un uomo che riveste anche anche funzioni pubbliche, arresto che ha comportato un danno rilevantissimo per il mio assistito» commenta il difensore. Sono due gli indagati di concoso in istigazione alla corruzione: Biancofiore, che respinge le accuse; e l’ex socio Rocco Bonassisa, 48 anni, foggiano, altro noto imprenditore, indagato a piede libero per aver ammesso nel corso delle indagini nell’interrogatorio reso nei mesi scorsi davanti al

pm, chiamando in causa Biancofiore. Le società  dei due indagati erano interessate – dice l’accusa – alla realizzazione e gestione del sesto lotto della discarica di rifiuti urbani da realizzarsi presso l’impianto «Sia» di Cerignola situato in contrada Forcone- Cafiero. I 20 mila euro destinati a Franco Metta, nella sua duplice veste di sindaco di Cerignola e presidente del consorzio di igiene ambientale Foggia/4 proprietario dell’azienda «Sia», dovevano servire – dice la Procura – a indurre il primo cittadino ad autorizzare il progetto di finanza presentato per costruire e gestire il sesto lotto della discarica. A portare materialmente i soldi a Metta nel suo ufficio al Comune, il primo pomeriggio del 7 dicembre del 2016, fu Rocco Bonassisa che lo ha ammesso.
La mazzetta era custodita in una scatola di biscotti che Metta aprì nella sua stanza per offrirne a 4 collaboratori, salvo scoprire il denaro, infuriandosi, telefonando subito dopo a Bonassisa e Biancofiore (era a Nord in vacanza) per inveire contro loro per quanto si erano permessi di fare, avvisando subito la Polizia che sequestrò il denaro e raccolse la sua denuncia, e raccontando il giorno dopo pubblicamente quanto fosse successo. Biancofiore, come detto, si dichiara innocente: lo fece sia quando fu sentito dal pm come indagato a piede libero durante le indagini, sia tre giorni dopo l’arresto nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip in Tribunale a Foggia.
Dice di aver saputo della scatola di biscotti col denaro solo per il clamore mediatico della vicenda, escludendo di aver concordato con l’ex socio Bonassisa di tentare di corrompere Metta, uno dei più noti penalisti del Foro di Foggia. Bonassisa invece accusa Biancofiore di avergli prima parlato della sua intenzione di «omaggiare» il sindaco con la consegna di soldi per facilitare l’approvazione del progetto presentato; quindi d’averlo convinto ad accettare e consegnare personalmente la scatola col denaro che gli fu consegnato – aggiunge Bonassisa – da un uomo di fiducia dell’allora socio, pochi minuti prima della sua visita al Comune di Cerignola. — la Gazzetta del Mezzogiorno–

0 Commenti
più vecchi
più nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
0
Commenta questo articolox