sabato, Novembre 30, 2024
Cultura

Don Giacomo Cirulli è vescovo: “”Mi consumerò per le vostre anime””

Si è tenuta giovedì 7 dicembre, presso il Duomo di Cerignola, l’ordinazione episcopale di monsignor Giacomo Cirulli, che dal prossimo 27 dicembre guiderà  la diocesi di Teano-Calvi. A celebrare la funzione il vescovo della Diocesi Cerignola – Ascoli Satriano, monsignor Luigi Renna, ed il segretario della Conferenza Episcopale Italiana monsignor Nunzio Galantino.

Nella giornata di ieri, invece, don Giacomo Cirulli ha celebrato la sua prima messa da vescovo nella Chiesa Madre di Orta Nova, dove ha prestato servizio per oltre diciassette anni e dove l’amministrazione comunale retta dal sindaco Dino Tarantino ha deciso di donare le chiavi della città  al prelato conferendogli la cittadinanza onoraria “”per il suo impegno nella comunità  ortese, per il suo modo di interpretare la missione pastorale per le riconosciute doti di disponibilità , altruismo, umanità , giustizia, aiuto e conforto nel bisogno, tali da indurre un diffuso sentimento di gratitudine tra i cittadini ortesi””.
Il provvedimento dell’amministrazione comunale intende essere un “”visibile segnale di riconoscenza per tutti gli anni trascorsi lavorando nel campo sociale, della solidarietà , della promozione culturale, che hanno reso Monsignor Giacomo Cirulli uno dei più attivi e stimati cittadini””. Numerose le autorità  civili, politiche e militari che hanno affollato la cattedrale di Cerignola nel giorno dell’ordinazione e in occasione della prima messa da vescovo.
Medico ed esorcista, monsignor Cirulli è stato direttore della Caritas diocesana e dal 1996 rettore del seminario diocesano e vicario episcopale per i ministeri e la formazione permanente del clero; ha lasciato questi incarichi nel 2001 divenendo parroco della parrocchia Beata Vergine Maria Addolorata a Orta Nova, non prima di aver guidato la parrocchia di Sant’Antonio da Padova a Cerignola.
Dopo aver insegnato sacra scrittura presso la facoltà  teologica pugliese dal 1992 al 2011, è stato nominato vicario episcopale per la cultura nel 2012, primo coordinatore degli esorcisti di Puglia nel 2015 e vicario generale della diocesi nel 2016. A settembre scorso Papa Francesco lo nomina vescovo della diocesi Teano Calvi, dove subentrerà  a mons. Arturo Aiello, passato nella diocesi di Avellino.
“”Vado via sapendo di aver fatto tutto ciò che c’era da fare nella mia comunità  nel corso di questi lunghi anni. Nell’ultimo periodo ho collaborato come vicario al fianco di don Luigi Renna per capire e conoscere in vista del nuovo lavoro. Mi colpisce l’affetto dei miei parrocchiani e dei nuovi, che sto ricevendo e con cui c’è già  dialogo””, racconta il vescovo.
“”Superimpendar pro animabus vestris””, ossia “”Mi consumerò per le vostre anime””, è il motto che campeggia sullo stemma episcopale che richiama i valori della trasparenza, della salvezza attraverso le sacre scritture e della purezza. L’ordinazione a vescovo di don Giacomo Cirulli è avvenuta proprio nel giorno del trentacinquesimo anniversario della sua ordinazione da sacerdote: il 7 dicembre del 1982, infatti, quel giovane seminarista laureato in medicina e chirurgia diventava ministro di culto della Chiesa Cattolica.

I preti di periferia che diventano lo zoccolo duro di Papa Francesco
La riforma della Chiesa di Papa Francesco trova nella città  di Cerignola un grande alleato. Sono infatti già  tre le nomine a vescovo nate sotto il pontificato riformista che attinge il suo esercito dalle periferie: nel 20014 è toccato a don Nunzio Galantino, diventato pastore della diocesi di Cassano allo Ionio dopo oltre un decennio da parroco nella Chiesa Madre di Cerignola, uno dei quartieri più problematici della città . Successivamente Galantino è stato designato braccio destro di Papa Francesco diventando segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.
L’anno scorso, invece, è stato il turno di monsignor Luigi Mansi, in trincea a Stornara e nominato vescovo della diocesi di Andria. L’ultima ordinazione, quella di monsignor Cirulli, chiude il cerchio: dalla Caritas, alle missioni in Albania, passando per le parrocchia di sant’Antonio e la chiesa madre di Orta Nova. Ai margini della curia dal 2000 in poi, oggi i preti di periferia diventano lo zoccolo duro del pontificato di Papa Francesco.

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