Lavoratori senza stipendi, si ferma la raccolta: SIA in un buco nero
Si ferma la raccolta dei rifiuti e la protesta degli operatori ecologici, ormai senza stipendio di 20 giorni, proseguirà ad oltranza fino a quando non saranno date rassicurazioni sul destino di SIA srl, che si prevede nero. Venerdì prossimo il commissario dell’AGER, agenzia regionale dei rifiuti, Gianfranco Grandaliano, incontrerà i sindaci ed in quella occasione si stabilirà se ci saranno le condizioni per poter tenere ancora in vita la società che per conto del Consorzio FG4 si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nei comuni di Cerignola, dei 5 Reali Siti e di Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia.
Troppi i debiti che si riversano sulla società in house, che al momento non trova le risorse per pagare le discariche di Taranto e Grottaglie, che non può attivare le procedure di manutenzione ordinaria dei mezzi e che, con ogni evidenza, impediscono il pagamento degli stipendi degli oltre 300 dipendenti.
La protesta dei lavoratori, che si ritroveranno in SIA presso gli impianti di Forcone Cafiero per tutta la notte, avviene in concomitanza con le dimissioni di Franco Metta da presidente del Consorzio. Ed è quasi all’unisono che i dipendenti etichettano il sindaco di Cerignola come “”Schettino””, che abbandona la nave dopo averla affondata.
A Metta infatti i lavoratori contestano il divieto di costruire, nonostante le autorizzazioni già incassate, il VI lotto di discarica, che avrebbe portato di sicuro ingenti liquidità nelle casse della SIA, e non aver al contempo pensato ad un piano B. Inoltre, aggiungono i dipendenti, anche la questione relativa agli adeguamenti di contratto non andata in porto in diversi comuni ha contribuito a rendere l’aria incandescente e tesa. In mattinata la spazzatura è rimasta accatastata in zona Fornaci, dove i mezzi della società di raccolta non sono passati. E così la protesta andrà avanti a tempo indeterminato.
Venerdì i sindaci sono chiamati ad un passaggio fondamentale, presso l’Ager di Bari. Se non si dovesse trovare una soluzione pratica alle pur legittime aspettative e diverse richieste dei singoli comuni, allora il fallimento della società potrebbe diventare più di una ipotesi. Al momento, stando così le cose, la società è tecnicamente fallita.