Hanno ammazzato SIA e ora fanno finta di salvarla
Nessuna proroga dell’ordinanza con cui la Regione ha affidato ad Aseco la gestione degli impianti; revoca della autorizzazioni e relativo blocco del polo impiantistico di Forcone Cafiero. è scaduto il tempo per i 9 sindaci dei comuni che compongono il Consorzio Fg4 (Cerignola, Reali Siti e i tre comuni della Bat), che in una settimana avrebbero dovuto ripianare tutte le criticità già elencate sei mesi fa dall’Arpa in una relazione di 135 pagine.
Nell’incontro del 15 giugno, alla presenza del prefetto Massimo Mariani, i nove sindaci avevano promesso di riuscire, in una sola settimana, ad adempiere a tutti gli obblighi normativi e a predisporre un piano industriale concreto per rilanciare l’azienda ormai affogata dai debiti e dai crediti non incassati (soprattutto dagli stessi comuni proprietari). L’ennesima richiesta di proroga, che si aggiunge ai sei mesi previsti dall’ordinanza per cercare di mettere in piedi soluzioni, non è stata però accettata perchà© la società non ha fornito le garanzie necessarie.
Cosa sarebbe cambiato con la proroga? Poco, forse pochissimo. Perchà© a maggio le entrate di Sia sono state pari a 350 mila euro a fronte degli introiti da 1,2 milioni mensili che generalmente la società ottiene dai comuni. Ritardi dei pagamenti, che si ripercuotono anche sugli oltre 300 dipendenti ai quali non è stata versata l’ultima mensilità di stipendio. La situazione drammatica di SIA prescinde dalla proroga negata o dalla revoca dell’AIA. Basti pensare, infatti, che ieri i mezzi non hanno trovato nemmeno benzina per potersi spostare verso Massafra, dove la Regione ha imposto il trasferimento di rifiuti. A Trinitapoli pare si stia procedendo ad una raccolta fondi fai da te, una sorta di colletta per avviare i camion e i compattatori. Dunque, a causa della mancanza di liquidità per sopperire alle più elementari esigenze, i rifiuti dei nove comuni non potranno essere trasportati nel tarantino. E quindi rimarranno per strada, a meno che non si trovi una soluzione- tampone.
Per lunedì è previsto un incontro tra il governatore della Puglia Michele Emiliano, i nove sindaci del consorzio Fg4, il commissario dell’Ager Gianfranco Grandaliano, l’amministratore unico SIA Francesco Vasciaveo ed il prefetto Massimo Mariani. La situazione è esplosiva: da un punto di vista ambientale e sanitario, si dovrà fare i conti con i cassonetti colmi e con il mancato emungimento del percolato nel V lotto di discarica, ad oggi oltre 12 metri al di sopra dei limiti consentiti per legge; da un punto di vista economico – a prescindere dalla proroga o dalla revoca dell’ AIA – Sia non ha più soldi in cassa (Cerignola e San Ferdinando di Puglia hanno rimandato indietro le fatture relativamente al mese maggio, privando la società di preziosi introiti); da un punto di vista sociale rimane aperta la questione delle maestranze, indietro con la riscossione e su cui vi è la trattenuta mensile di un quinto dello stipendio che però non verrebbe rigirata dall’azienda agli istituti bancari, che di conseguenza fanno pressing sui lavoratori. L’impressione è che i cumuli di rifiuti adorneranno le nove città per diverso tempo.
Michele Cirulli