Quante balle! Parlare di infiltrazioni mafiose si può: parola di giudice
In questi giorni il dibattito politico si infervora su presunte diffamazioni. L’amministrazione comunale ritiene di essere stata diffamata da diverse personalità (da notare: tutte esterne al consiglio comunale, giusto per rimarcare l’efficacia dell’opposizione). Il punto, adesso, non è stabilire se ci sia o meno diffamazione, visto che la palla andrà ad un giudice e lo stabilirà nel merito.
Il punto, in questo caso, sembra essere la possibilità di parlare di determinati argomenti. Si può parlare di rischio infiltrazioni? Certo. Chi lo dice? Marchiodoc? No, niente affatto. Lo dicono i giudici proprio a Franco Metta, quando ci ha denunciati – con esiti a lui sfavorevoli e a noi favorevoli- quando abbiamo trattato quel tema tanto complicato.
Nel 2015/2016 scrivemmo questi articoli su questo argomento, il sindaco ci denunciò e…fece un buco nell’acqua. A gennaio 2018 infatti, il Pm ha disposto l’archiviazione del caso perchè la “”condotta diffamatoria sofisticata”” che Metta ci attribuiva…semplicemente non esisteva. Metta si oppose all’archiaviazione a anche il GIP ribadì che quel tema da noi trattato non solo era giusto nella forma ma anche nel contenuto. Infatti, i giudici scrissero: “”non si evince comunque quel carattere lesivo dell’onore e della reputazione del sindaco, nà© della presenza di una campagna stampa persecutoria, come sostenuto dall’opponente (Metta, ndr) trattandosi di due articoli di giornale su un argomento di indubbio interesse pubblico, senza valenza personale o scandalistica””.
Sentirsi offesi perchè esiste chi tratta del rischio infiltrazione è fuori dal tempo: i giudici hanno già stabilito che se ne può parlare, almeno nel caso di specie. Piuttosto, alla giunta che si appresta a denunciare 4 o 5 persone, verrebbe da fare un quesito: ma rispetto all’interdittiva antimafia in villa per infiltrazioni, che si appresta a compiere un anno, non si ha niente da dichiarare? e perchè? Si rassegni la giunta, che si accinge a votare una delibera bavaglio: “”Il GIP dispone l’archiviazione per l’infondatezza della notizia di reato””, ha scritto il magistrato. E i cerignolani devono dare ascolto solo alla Giustizia, non ai permalosi o ai Metta e ai Pezzano di turno.
Piuttosto, che si replichi nel merito. Di nuovo, anche se in ritardo ma non è mai troppo tardi: sulla villa comunale, niente da dire? Metta, Pezzano, Mininni, Dercole, Bufano, Petruzzelli, Lepore, Moccia, Terenzio, Ciani, Cioffi, Erinnio, Specchio, Frisani, Marinelli, Limotta, Pizzolo, Novelli etc: potete parlare?
Michele Cirulli