Metta e giunta contro cittadini: prima li ammazzano di tasse, poi li denunciano
Una delibera che sa di censura. È stato definito così, a Cerignola, l’atto con cui l’intera giunta comunale ha affidato ad un legale “di fiducia” esterno “l’incarico di valutazione delle azioni da intraprendere in sede civile e penale” per “una parcella per un importo di € 2.000”. Il sindaco Franco Metta – insieme al vicesindaco Rino Pezzano e agli assessori Morra, Petruzzelli, Mininni, Dercole e Bufano- ha deliberato la volontà da parte dell’amministrazione comunale di difendere la propria immagine dai commenti apparsi non solo sui social network, ma anche sulla stampa.
Motivo della delibera “bavaglio”? Non insulti, legittimamente perseguibili, ma verosimilmente un fatto risalente al giugno 2018: “per le vicende giudiziarie susseguitesi e per il clamore ingenerato dalle notizie di stampa”, l’amministrazione – si legge in delibera – “avrebbe potuto uscirne particolarmente deturpata per il disonore conseguente ai fatti penalmente rilevanti in termini di trasparenza, imparzialità nonché di diminuita fiducia nel carattere esponenziale dell’Ente e nella sua capacità di curare il pubblico interesse”. Con ogni probabilità l’episodio è legato all’esposto presentato dal consigliere Teresa Lapiccirella, che aveva ravvisato irregolarità nella procedura che ha permesso al comandante Delvino di essere stabilizzato a Palazzo di Città. In quei giorni, infatti, tutta l’amministrazione rischiava il processo, circostanza poi scongiurata con l’avvenuta archiviazione del caso.
Dunque il legale di fiducia dell’amministrazione, Claudio Venditti, viene incaricato di individuare quali commenti o articoli o esposti siano diffamatori: “Non può ritenersi legittimo il diritto di calunniare o diffamare con ogni mezzo di diffusione e di stampa, compreso i social network, senza risponderne degli effetti lesivi che esse producono”. La denuncia è stata preannunciata, tra gli altri, all’ex assessore Rosario Spione: “Il sindaco Metta – replica – che si vanta di essere riuscito con l’avvocatura interna a vincere tutte le cause a tutela dell’ente, come mai per queste semplici indagini che avrebbe potuto fare un ragazzino investe un avvocato?”, interroga l’ex amministratore.
“Noi – continua Spione – facciamo critiche, le stesse critiche che abbiamo ricevuto quando noi amministravamo e lui era opposizione. Metta, tra le varie cose, ha sperperato il patrimonio di SIA da 100 milioni di euro, e ha aumentato le tasse del 60% circa. Non so per quale motivo. Ma le nostre critiche sono fin troppo leggere”.
Insorge il PD: “Stiamo immediatamente preparando un esposto alla Corte dei Conti e al Prefetto: è vergognoso che Metta utilizzi soldi pubblici per imbavagliare l’espressione del dissenso e la legittima richiesta che arriva da opposizione, stampa e cittadini sulla opportunità e sulla trasparenza di alcune procedure. Ma è ancora più vergognoso che questi soldi pubblici, 3000 mila euro, vengano dati ad un avvocato esterno al Comune, l’avv. Claudio Venditti, che già in passato ha ricevuto incarichi dall’Amministrazione Comunale, e che è un noto collaboratore dello Studio Metta come lo stesso Venditti dichiara”, attacca il capogruppo PD Daniele Dalessandro.
Michele Cirulli