Effetto Salvini: i fedeli di San Domenico litigano sui migranti, interviene il parroco
Solo due giorni fa Repubblica titolava: “Cattolici al bivio: il Papa o Salvini”. La declinazione dell’enigma a livello locale si è trasformata in una vera e propria bagarre sui social tra i fedeli della parrocchia di San Domenico, a Cerignola. Sul gruppo Facebook, infatti, il tema dei migranti ha talmente diviso i parrocchiani che è stato costretto ad intervenire addirittura l’amministrazione parrocchiale, don Giuseppe Ciarciello.
Tutto nasce da un post di un credente che, condividendo un’immagine che raffrontava gli emigrati italiani e quelli odierni, con l’obiettivo di dipingere i primi come lavoratori e i secondi come nullafacenti, ha scatenato una serie di polemiche virulente.
“Anche noi siamo stati emigranti per lavorare e dare il pane alle famiglie rimaste in Italia, non si può fare paragone con questi migranti”, è il commento che scatena le recriminazioni. Ed in un batter d’occhio quello sfogo diventa ingestibile. C’è chi invoca pietà, solidarietà e misericordia; chi invece suggerisce di ripassare il Vangelo. Altri fedeli, ancora, difendono la linea anti-migranti e accusano: “Quando si è privi di argomentazioni il linguaggio/l’espressione che sovente si sente oggigiorno è: fascista; comunista; sovranista; populista; buonista e per finire ci mettiamo la ciliegina sulla torta ‘razzista’. Tutto ciò per troncare o per sovrastare l’altrui pensiero espresso pacatamente e democraticamente nella società definita civile. Appare evidente che quando la scarpa non corrisponde al numero giusto ognuno si sceglie la parola che gli calza meglio”, scrive un altro utente.
L’approccio degli utenti “sovranisti” non piace a chi frequenta la Parrocchia di San Domenico: “non vi sembra una grande provocazione questa? Poi se viene fatta da una persona che si professa cattolico non è ancora peggio?”. Aspre rivendicazioni che hanno indotto l’amministrazione parrocchiale, don Giuseppe, a prende una posizione. Non “politica”, ma di metodo. Considerata la forte divisione, meglio non parlarne: “Per quel che attiene alla mia persona e alla comunità parrocchiale di San Domenico chiedo di non postare o fare riflessioni di natura politica di qualsivoglia colore. Questo gruppo credo serva per scambiarci immagini e riflessioni di altra ed alta natura. Capisco l’agitazione del confronto ma a noi spetta solo annunciare “Cristo e questi crocifisso” il resto venga discusso fra i singoli e di persona. Chiedo a tutti la carità di non scrivere risposte o generare alcun tipo di conflittualità”, conclude don Giuseppe.