Provincia di Foggia ‘invivibile’: scivola al 102° posto (su 107)
La provincia di scivola ancora più in fondo alla classifica e perde ben 15 posizioni nella valutazione della qualità della vita disposta da Italia Oggi in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma. Nel 2018 Foggia e provincia si erano classificate all’87esimo posto: oggi, invece, la Capitanata si adagia al 102esimo posto, sestultimo.
Al primo posto di conferma Trento, mentre è Agrigento il fanalino di coda tra le 107 province italiane. Foggia è ultima tra le province pugliesi, considerato che Bari recupera 17 posizioni e va all’86esimo posto. Lecce 81esimo. Brindisi 87esimo, Taranto 89esimo e BAT 97esimo posto.
L’annuale report di Italia Oggi fotografa un’Italia spaccata in due, con il centronord in cima alla classifica ed il sud in fondo: “Per incontrare le prime province del Sud bisogna scorrere la classifica fino ad arrivare al 69° e al 70° posto, dove compaiono le lucane Potenza e Matera. Nel Mezzogiorno e nelle Isole, il «buon vivere» è ancora un miraggio: in 35 province su 38 la qualità della vita è risultata scarsa o insufficiente (nelle rimanenti tre è accettabile). Il che significa, in termini di popolazione, che il 44% degli italiani vive con una qualità di vita insoddisfacente”, spiegano da ItaliaOggi. Le prime dieci postazioni, infatti, sono appannaggio del nord: Trento, Pordenone, Sondrio, Verbano-Cusio-Ossola, Belluno, Aosta, Treviso, Cuneo, Udine e Bolzano“
Nel resto dell’Italia la situazione migliora: ” Nel 2019 la qualità della vita in Italia è complessivamente migliorata. Oggi sono 65 su 107 le province italiane in cui la qualità di vita è buona o accettabile: un dato che risulta il migliore degli ultimi cinque anni. Nel 2015, infatti, le province in cui «si vive bene» erano 53 su 110, nel 2016 e 2017 erano diventate 56 su 110, nel 2018 avevano raggiunto quota 59 su 110″.
Diversi gli indicatori passati in rassegna: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale, popolazione, servizio salute, tempo libero, tenore di vita e servizi finanziari, nei quali la Capitanata non è riuscita a guadagnare la sufficienza, scivolando al 102 esimo posto della lista.