Rifiuti, Sgarro rilancia: “Ecco perchè diminuirà la TARI”
Bollette dei rifiuti salatissime, città sicuramente non pulita rispetto all’importo della TARI e, da ultimo, la decisione della commissione di dirottare i fondi della differenziata, non partita, verso il capitolo dello smaltimento a Taranto. Non è chiaro se quello spostamento di fondi possa tradursi in un abbassamento delle tasse o in una semplice rimodulazione dei conti. Il consigliere Tommaso Sgarro, da parte sua, ne è certo e invoca inoltre un’attività di controllo sul calcolo degli importi introdotti in Tari.
“Serve un’operazione verità su quanto, come e perché abbiamo speso così tanto sul servizio di raccolta rifiuti. A Cerignola non è chiaro neanche quale sia il Piano economico di riferimento del servizio. I conti sul servizio di igiene urbana sono sempre stato fatti ad occhio e non minuziosamente come prevede la legge. Come andare alla cassa del supermercato ed accettare che la cassiera ti chieda 100 euro dopo un fugace sguardo al carrello senza battere ciò che prendi”, commenta il consigliere.
Di qui l’atto del commissario prefettizio, che ha spostato fondi dal capitolo “differenziata” a quello del trasporto dei rifiuti a Taranto presso l’impianto CISA. “La determina 1044 è importante perché attesta che i cittadini hanno pagato con la TARI un servizio mai effettuato. Il 13 aprile scorso Metta annunciava l’avvio della differenziata via social. La differenziata non è mai partita. I cittadini hanno pagato per il nulla. Nella stessa determina, però, ci dicono che quei soldi serviranno per pagare Cisa, in quanto l’amministrazione Metta, come al solito ad occhio, pensava di spendere 1500000 in meno”, annota il consigliere.
“Questo milione e mezzo era previsto per i lavoratori della SIA impiegati nella raccolta differenziata a Cerignola, invece finiranno nelle tasche dei tarantini che lavorano negli impianti della Cisa di Massafra……una beffa se si pensa che, prima di Metta, i cerignolani impegnati a Forcone Cafiero producevano ricchezza per loro, per la SIA e per tutta la comunità cittadina. I soldi dei cerignolani volano nel tarantino, mentre molti nostri concittadini restano senza stipendio e con un futuro incerto . Tutto questo grazie a Metta e ai suoi conti della serva”, prosegue Sgarro.
“Confidiamo nell’attenta e certosina opera dei commissari ai quali esporremo tante altre anomalie procedurali ed errori di calcolo delle aliquote tariffarie compiute dall’amministrazione Metta che hanno portato la Tari a Cerignola a livelli mai raggiunti altrove a fronte di servizi scadenti e/o inesistenti. È necessario – continua Sgarro- che i commissari vadano a fondo alla questione, scopriranno che molti altri costi caricati sulla TARI non sono giustificati e in questi anni sono stati pagati dai cittadini”.
La proposta: “È più che una semplice operazione di contabilità da affidare a qualche dirigente. Chiederemo ai Commissari di rideterminare in autotutela il gettito Tari 2018/19, dopo aver accertato il sopruso messo in atto nei confronti dei cittadini di Cerignola dall’amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose”
La Tari si pagherà meno? “Come in tutte le altre città d’Italia, i costi del servizio di igiene urbana saranno finalmente dettagliati e classificati tra fissi e variabili, verranno suddivisi tra utenze domestiche e non domestiche esplicitando i criteri razionali scelti, saranno aggiornate le liste di carico, accertando la bontà delle tante riduzioni ed agevolazioni sopraggiunte in questi 4 anni. E penso che, finiti gli anni dei conti ad occhio, ci accorgeremo che pagare la Tari scenderà a valori in linea con la media nazionale e non in vetta alla classifica nazionale”, conclude il consigliere. “Se si contesta il mancato servizio a SIA – è il ragionamento- questo deve essere decurtato dalla TARI dell’anno successivo. Non può essere una semplice partita di giro. Senza considerare quasi 1 milione di costi variabili riguardanti smaltimento e riciclo derivanti dalla mancata raccolta differenziata, anche quelli già caricati sulla TARI dei cerignolani, che dovrebbero essere decurtati ai cittadini. Insomma se si contestano a SIA dei mancati servizi è impossible che non vada a incidere sulla TARI 2020”.
1500000 euro più i costi di trasporto nel tarantino li dovrebbe pagare il già presidente del Consorzio, che essendo appunto il presidente, dovrebbe rispondere penalmente, ed in solido, dei danni arrecati.