Verde pubblico, cosa succede dopo la gara andata deserta
Dopo la gara del verde pubblico, andata deserta, a Palazzo di Città si pensa a come rimediare in breve termine alla mancanza di soggetti pronti ad occuparsi del “Servizio di manutenzione del verde pubblico cittadino, delle borgate e monitoraggio parchi”. Eppure diverse ditte si erano presentate in Comune per ricevere chiarimenti prima che scadessero i termini previsti dal bando, ma allo scoccare del tempo limite, nessuna offerta è stata formalizzata. L’importo a base d’asta era fissato a 1.366.764,90 euro e comprendeva la gestione del verde pubblico, appunto, la guardiania dei parchi- compresa la villa comunale- e anche la cura del verde delle borgate.
Un appalto controverso, quello del verde, su cui è fondata parte della relazione con la quale il Prefetto ha sciolto il comune di Cerignola. Provvedimenti amministrativi a parte (ci sono state anche interdittive antimafia), a volere una rapida risoluzione sono stati innanzitutto i 36 lavoratori migrati da una società all’altra e che saranno quindi assorbiti tramite la nuova procedura.
Con la gara deserta, dunque, i commissari prefettizi studiano un’altra formula nell’attesa della prossima gara che si sostanzia nella selezione d’urgenza di un nuovo soggetto che, in maniera provvisoria, gestirà il verde pubblico nelle more del nuovo bando.
La Cuc Tavoliere è già al lavoro in questo senso. Ma non è tutto. Perché per valutare l’effettiva economicità dell’asta (la base è 1.3 milioni di euro), la Commissione darà incarico ad un agronomo di valutare lo stato dell’arte del “verde” a Cerignola e la condizione di salute degli alberi, al fine di rendere compatibile l’offerta alla domanda e tarare sulle reali necessità del verde pubblico la gara e la base d’asta.
Una sorta di censimento e di check up nei mesi in cui il servizio sarà svolto da un soggetto terzo individuato d’urgenza prima di svolgere nuovamente la gara.