Muore Flavio Bucci, era atteso al Teatro Roma il 29 febbraio
Si è spento oggi, a Passoscuro, per un infarto, l’attore 72enne Flavio Bucci. Nato a Torino nel 1947 da una famiglia molisano-pugliese originaria di Casacalenda, in provincia di Campobasso, e di Orta Nova in provincia di Foggia, si è formato presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino fino a quella grande chiamata che capita una sola volta nella vita: Elio Petri lo sceglie come protagonista del suo La proprietà non è più un furto nel 1973.
“Nel lavoro c’è un posto di rigore per un maestro come Petri e per vari registi, tra cui Mattolini”, raccontava a La Repubblica, “se ci penso, la vita me la sono goduta, e mi piace ancora. Le pare poco? Se faccio un esame di coscienza, ho commesso tanti errori e stupidaggini, ma niente è accaduto invano collezionando la bellezza degli incontri, l’umanità in generale, e m’è andata bene perché non sono mai stato perfetto ma l’attività artistica m’ha stimolato a lungo la fantasia, e grazie alla professione mi sono identificato in più vite, ho avuto il cervello continuamente in moto, conoscendo un destino non normale, sublime, appagante”.
Tutti lo ricordano in alcuni suoi ruoli memorabili in film altrettanto indimenticabili: penso a Il Marchese del Grillo, accanto a Sordi, a Suspiria del maestro del terrore Dario Argento, a Il divo di Paolo Sorrentino, solo per citarne alcuni
Oltre ai film e alle interpretazione, di Bucci si ricorda anche la vita dissoluta: “In teatro guadagnavo anche due milioni al giorno. Per fortuna ho speso tutto in donne, manco tanto, che me la davano gratis, vodka e cocaina. Scarpe e cravatte che non mettevo mai. Mi sparavo cinque grammi di coca al giorno, solo di polvere avrò bruciato sette miliardi. L’alcol mi ha distrutto? Mah, ha mai provato a ubriacarsi? È bellissimo. E poi cos’è che fa bene? Lavorare dalla mattina alla sera per arricchire qualcuno? Non sono stato un buon padre, lo so. Ma la vita è una somma di errori, di gioie e di piaceri, non mi pento di niente, ho amato, ho riso, ho vissuto, vi pare poco? Non è stato facile starmi vicino, alcuni hanno resistito e altri meno, si vede che era il mio destino. Io sono come sono. Non mi voglio assolvere da solo e non voglio nemmeno andare in Paradiso”.
Bucci era atteso al Roma Teatro Cinema E… il 29 febbraio con lo spettacolo “E pensare che ero partito bene”: “Apprendiamo con dispiacere dell’ improvvisa scomparsa di Flavio Bucci, gigante del Cinema e del Teatro.
Lo aspettavamo sabato 29 febbraio. Una grande perdita”, commenta Simona Sala, del Teatro.