Il manifesto di Elena fa arrabbiare Bari. E’ scontro nel PD
Non sono state ancora ufficializzate le liste dei candidati alla carica di consigliere regionale, ma Elena Gentile spiazza tutti e, a sorpresa, nonostante il suo nome non compaia nella rosa stilata dalla federazione foggiana, fa affiggere dei manifesti col suo volto ed il simbolo del partito democratico.
Come a dire: ci sarò. La sua decisione fonda su un patto non scritto con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in concomitanza con le primarie di gennaio scorso. Avendo preso parte alla competizione interna – è il ragionamento di Gentile- un posto in lista dev’essere garantito. Dello stesso avviso, invece, non è né il circolo cittadino né quello provinciale, che hanno sbarrato la strada per Bari alla pediatra cerignolana.
Ieri sera si è riunito anche il PD regionale in un summit voluto insieme ai referenti dei territori. Oltre a confermare la “valorizzazione di profili che si spendono da sempre nel centrosinistra”, il Partito, nella sua più alta espressione pugliese, “Prende al contempo le distanze da fughe in avanti degli ultimi giorni da parte di figure che hanno palesato forse in modo disordinato la propria ambizione a candidarsi”.
Il riferimento è all’autocandidatura di Elena Gentile, che di fatto ha bypassato il circolo cerignolano e quello foggiano, appellandosi a presunti accordi con Bari. Che invece oggi prende pure le distanze dalla “fuga in avanti”. Al posto di Gentile, come annunciato in conferenza stampa, il segretario provinciale Lia Azzarone ha scelto Teresa Cicolella, nominativo venuto fuori dal coordinamento di via Mameli.
E se Gentile dovesse spuntare la candidatura, c’è già una parte del PD cerignolano pronta a lasciare. E pare anche una parte del Pd foggiano, che si è intestata la candidatura di Cicolella. Da parte sua, invece, Gentile batte su un punto: come farà il PD a giustificare la sua estromissione dalle liste proprio dopo aver invocato unità e dopo averle permesso di partecipare alle primarie del centrosinistra per la presidenza della Regione Puglia? Nel vicolo cieco, dove le ragioni sembrano avere pari consistenza, l’ultima parola dovrebbe spettare al PD regionale.
La competizione di maggio, infatti, si gioca sul filo di lana e qualora dovesse reggere la candidatura di Fitto per il centrodestra, allora il PD non potrà permettersi defezioni nè da una parte nè dall’altra.