CoVid-19, in Puglia muoiono più 30enni rispetto al resto d’Italia
Due contagiati su 3 hanno meno di 70 anni, mentre due morti su 3 hanno più di 70 anni. Si ammalano molto di più i «giovani, muoiono sempre di più gli anziani. Ma le vittime 30enni e 40enni, purtroppo, muoiono di più che nel resto d’Italia. E’ questa la fotografia che emerge dall’ultimo bollettino regionale sul Coronavirus che in Puglia ha contagiato – dati ufficiali alla mano – 2.317 persone. Il report statistico della Regione accorpa gli infetti per 4 fasce di età: 0-18 anni, 19-50 anni, 51-70 anni e over 70 anni mentre per i decessi segue la classificazione completa che va per classi di età (di 10 anni alla volta) da o a 90 anni. Per avere qualche dettaglio in più bisogna andare al report della «sorveglianza integrata» pubblicato dall’Istituto superiore di sanità cui confluiscono i dati della Regionale Puglia. I due aggiornamenti viaggiano a velocità differenti, nel senso che l’ultimo – quello dell’Iss – è un po’ più in ritardo rispetto al report regionale.
IN PUGLIA SI AMMALANO PIU’ GIOVANI
L’età media dei contagiati pugliesi è di 58 anni, rispetto ai 62 anni del dato complessivo nazionale. Il dato Iss (pubblicato il 3 aprile e relativo a un campione di 2.077 casi pugliesi che mette a fuoco la situazione al 2 aprile), fa emergere come nel tacco d’Italia, a infettarsi non sono solo gli adulti. Analizzando i dati (i 2.077), si scopre che 21 casi riguardano bambini fino a 9 anni, altro 34 fino a 19 anni, 117 nella fascia superiore tra 20 e 29 anni, per passare ai 195 tra 30 e 39 anni,ai 298 in quella che arriva sotto i 50 anni, fino ad arrivare al range che registra il maggior numero di contagi (445) quello compreso tra 50 e 59 anni (21,4%). Seguono 353 tra le persone di età compresa tra 60 e 69 anni, 271 in quella successiva 70-79 anni, per finire con i 260 casi nella fascia di età 80-89 anni e i 78 ultra 90enni.
In Puglia, però, i dati dei contagi nelle fasce più giovani sono superiori a quelle nazionali. Come si evince nella tabella sotto riportata (fonte Iss), se si confronta con quella della Regione Puglia (sopra) si nota come la nostra regione sia al di sopra del dato italiano: l’1% contro lo 0,7 nazionale per i bimbi; l’1,6% contro lo 0,9% italiano per la fascia di adolescenti 10-19 anni; il 5,6% contro il 4,3% per il range tra 20 e 29 anni; il 9,4% pugliese contro il 7% italiano nel range 30-39 anni; il 14,3% contro il 12,9 per i 40-49enni; il 21,4% contro il 19,7 nazionale per i 50-59enni. Nessuna differenza per la fascia 60-69 anni (17% a livello regionale e nazionale), mentre crescendo con l’età la forchetta si allarga con un trend differente: nel range 70-79 anni il dato nazionale è del 18,1% mentre in Puglia è il 13%; idem nella fascia 80-89 anni: in Puglia è il 12,5% a livello nazionale il 15,3%; nella fascia over 90 il dato è molto vicino (3,8 in Puglia contro il 4,1% italiano).
LA DISTRIBUZIONE PER ETA’ A LIVELLO NAZIONALE
Dunque se un contagiato su 5 si colloca nella fascia tra i 50 e i 59 anni, discorso a parte meritano i decessi. A livello nazionale circa l’83% ha più di 70 anni e l’indice di letalità è pari al 12%. In Puglia, invece, la fascia di decessi over 70 registra un trend percentuale un tantino più basso intorno al 76% con un indice di letalità meno elevato (circa l’8%) che al contrario aumenta invece per fasce di età non anziane. A condizionare tali dati sono appunto i decessi delle persone più «giovani» a causa di una letalità che è di gran lunga superiore alla media nazionale.
LETALITA’ REGIONE PUGLIA – BOLLETTINO 5 APRILE
LETALITA’ 30ENNI E 40 ANNI SUPERIORE AL DATO ITALIANO
Vediamo nello specifico. In Puglia non si registrano vittime di età inferiore ai 30 anni. Prendendo in considerazione i dati delle vittime di età compresa tra 30-39 anni e 40-49 anni, e paragonandoli con quelli nazionali della sorveglianza integrata Iss (aggiornamento al 5 aprile) riscontriamo valori percentuali più alti. Cominciamo col dire che delle 182 vittime, in Puglia 15 hanno meno di 60 anni (come da tabella sopra riportata): di queste 9 hanno una età compresa tra 30 e 39 anni (5 casi) e 40-49 anni (4 casi). Rispetto allo 0,4% di letalità registrato a livello nazionale nella fascia 30-49 anni e dello 0,8% in quella successiva 40-49 anni, in Puglia la situazione è del 2,3% per la fascia più giovane e dell’1,2% per quella tra 40-49 anni. Quest’ultima si avvicina a quella nazionale (lo scostamento è di scarso mezzo punto) mentre per la fascia dei trentenni il dato va molto al di sopra attestandosi appunto al 2,3% rispetto allo 0,4 nazionale.
DATI ISS AL 5 APRILE – DECESSI PER FASCIA DI ETA’
«Al 2 aprile – scrive l’Iss – sono 145 dei 12.550 (1,2%) i pazienti deceduti COVID-19 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 35 di questi avevano meno di 40 ed erano 26 persone di sesso maschile e 9 di sesso femminile con età compresa tra i 24 ed i 39 anni). Di 14 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche, gli altri 18 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e in 3 non sono state diagnosticate patologie di rilievo».
In Puglia, l’incidenza cumulativa per 100mila abitanti si colloca in un range medio a livello nazionale. La regione, infatti, registra un tasso pari al 2% che corrisponde a 55 casi per 100mila abitanti. Tale proiezione ha consentito alla Regione di tarare il suo Piano sanitario di emergenza inizialmente su mille posti letto (la metà della platea di infettati da ospedalizzare) e successivamente con una integrazione basata su un numero di contagi pari a 3.500 casi in previsione di un picco lungo. Tuttavia i dati di questi ultimi giorni sembrano far sperare in una inversione di tendenza. Ma per raggiungere il traguardo è necessario continuare a mantenere alta la guardia e conservare le misure di distanziamento sociale.