Covid-19: In Puglia chiuderanno 20mila imprese, 69mila posti di lavoro in meno
Covid-19: In Puglia chiuderanno 20mila imprese, 69mila posti di lavoro in meno.
Più che una previsione sembra un bollettino di guerra: UnionCamere Puglia lancia “Sismografo”, lo studio sull’impatto del Coronavirus sull’economia regionale e le stime per il futuro sono tutt’altro che rosee.
Secondo l’indagine, lo stock di imprese al 31 dicembre 2021 scenderà a 359mila, contro le attuali 379mila, con uno scarto di circa -20mila unità e la perdita di 69mila posti di lavoro.
Aumenteranno anche le procedure concorsuali (31mila) e le liquidazioni (71mila).
L’andamento negativo, in base alle previsioni di Unioncamere, avrà un picco fra il 2022 e prima metà del 2023; poi si assisterà a un miglioramento dei parametri, per tornare ai numeri attuali nel 2025.
Le maggiori sofferenze riguarderanno le attività edili, minerarie, commercio all’ingrosso e al dettaglio, e turismo (servizi di alloggio e ristorazione, agenzie viaggi). All’interno del comparto manifatturiero, si avrà un forte impatto negativo su meccanica, mobili e moda. Le attività che registreranno un minor impatto saranno probabilmente chimica, elettronica, farmaceutica, agricoltura, pesca e servizi di informazione e comunicazione.
“All’avvento del terremoto Covid-19 – sottolinea Luigi Triggiani, segretario generale di Unioncamere Puglia – la nostra regione cresceva lentamente ma continuamente, mostrando segnali di ripresa praticamente in tutti i comparti produttivi dopo la crisi 2007-2013. Non solo turismo e agroalimentare, anche comparti considerati maturi come quelli del mobile imbottito, del tessile-calzaturiero e delle costruzioni, che avevano patito più di altri l’influenza della globalizzazione, sembravano garantire occupazione e facevano intravedere la luce in fondo al tunnel. Questo terremoto è arrivato forse nel momento peggiore”. Un terremoto, appunto, che potrebbe essere devastante, visto che dalle previsioni il Covid-19 in Puglia potrebbe far chiudere 20mila imprese, creando 69mila posti di lavoro in meno.