Positivo al Coronavirus da 60 giorni: il caso a Cerignola

Positivo al Coronavirus da quasi 60 giorni: il caso a Cerignola. Mentre cresce il numero dei guariti e diminuisce il numero degli attualmente positivi, tanto che la Regione Puglia posiziona Cerignola in zona amaranto (per quanto riguarda invece i contagiati complessivi si resta in zona Rossa), ci sono casi che destano sorpresa. Come quello di un sessantenne di Cerignola, che da marzo risulta ancora positivo e sintomatico dopo diversi tamponi.

Nel nosocomio, però, ci era arrivato a metà marzo per tutt’altre ragioni a causa di un’altra patologia. Dopo i controlli, però, i sanitari si sono accorti che qualcosa non andava e hanno effettuato un primo tampone che ha certificato la positività al CoVid-19. Quindi, periodicamente, sono arrivate le ulteriori verifiche presso il laboratorio degli Ospedali Riuniti di Foggia e le ulteriori conferme.

Rispetto a quanto conosciuto fino ad oggi, la guarigione può avvenire generalmente in un lasso di tempo compreso tra 1 e 3 settimane. Secondo il ministero della Sanità, “il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell’infezione da Covid-19 (febbre, rinite, tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria, polmonite)”. Deve inoltre “risultare negativo in due tamponi consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2”.

Non mancano, come successo a Cerignola, casi di pazienti ancora positivi al Coronavirus. Molto infatti ha fatto discutere quanto capitato al calciatore della Juventus, Paulo Dybala, o ad un giornalista de Le Iene, che durante la trasmissione ha raccontato la sua lunga storia di “positività” al CoVid-19. Anche a Lucera, come confermato dal sindaco Antonio Tutolo, un altro caso di “lunga” positività (quasi un mese e mezzo). Infine Cerignola, dove il paziente è positivo al Coronavirus da circa 60 giorni.