Incendio Palazzo Lelli, quale futuro per le 25 famiglie?
Rimangono ancora fuori dai loro appartamenti i proprietari delle case interessate dall’incendio del Palazzo Lelli, avvenuto a Cerignola lo scorso 13 febbraio in via Usa. Complice anche l’emergenza sanitaria e il relativo lockdown, che ha sospeso gran parte delle attività, al momento si starebbero studiando alcuni preventivi (da circa 200mila euro) per la messa in sicurezza della struttura, soprattutto per quanto riguarda solai e pilastri. Fatto sta che circa 25 famiglie, dopo l’ordinanza di sgombero, non fanno rientro nella propria casa da circa tre mesi.
Il tutto, come si ricorderà, si era verificato a seguito di un incendio avvenuto nel negozio “Lanotte bike”, andato completamente in fumo verosimilmente per un corto circuito. Da quel momento è iniziato il calvario per i residenti degli appartamenti più colpiti dal rogo, che hanno dovuto abbandonare le mura domestiche e cercare soluzioni alternative.
A distanza di tre mesi, però, tutto sembra essere invariato, con annessi disguidi per i residenti. Dunque, i tempi per il rientro in appartamento si allungano, considerato che tutte le verifiche dovranno passare prima dai tecnici per poi affrontare un secondo step di giudizio presso Palazzo di Città, che solo a documentazione acquisita potrà revocare lo sgombero imposto per motivi di sicurezza.
Lo stabile di viale Usa, costruito tra il 2006 e il 2007, si presenta consumato dalle fiamme in più parti, con rigonfiamenti all’altezza dei muri e voragini nel pavimento. Una volta ricevuto l’okay a rientrare, si dovrà effettuare anche la sanificazione degli ambienti. Poi il lungo iter per la conta ed il risarcimento degli eventuali danni. Prima, però, saranno raccolti i documenti per ricostruire tutta la “storia” (prima dell’incendio)- da un punto di vista documentale e amministrativo- di Palazzo Lelli a Cerignola.