“Caro Matteo”, la base in rivolta per le regionali in Puglia
Un “Caro Matteo” che suona più come una ramanzina che una bonaria lettera ai tempi del CoVid. La Lega si spacca sul nome sul nome di Nuccio Altieri, l’imprenditore che la segreteria regionale ha opposto a Raffaele Fitto, e la base inizia a mugugnare in pubblico e non nelle sedi di partito. Che poi, nello specifico, la sezione di viale XXIV Maggio resta un oggetto misterioso. In 24, da tutta la Provincia di Foggia, bollano come perdente la figura di Altieri, decisa a sorpresa nelle scorse ore come il referente dell’ala leghista della coalizione di centrodestra.
A ritenere “divisiva” la proposta partorita da Luigi D’Eramo sono ancora figure di spicco della Lega foggiana. In totale sono 108 amministratori e leghisti della prima ora di Puglia, 23 della Provincia di Foggia: dal vicesindaco di Zapponeta, Vincenzo Riontino, al consigliere provinciale carapellese Andrea Agnelli; dall’ex consigliere comunale sipontino Taronna a Lino Albanese di San Severo. E poi una consistente schiera di “ex dirigenti” del partito di Salvini, che proprio a lui si rivolgono per cercare una soluzione condivisa non solo sul nome, ma anche sulle pratiche interne.
Le ragioni
“Ti chiediamo di intervenire nel modo più celere possibile per assumere, nell’esclusivo interesse del partito, ogni più opportuna iniziativa che restituisca compattezza e slancio alla sua azione politica, a cominciare da scelte urgenti che restituiscano ai pugliesi il buon governo del centrodestra dopo 15 anni di sinistra”, si legge nella missiva dei 108 indirizzata a Matteo Salvini.
“Duole constatare come si sia del tutto interrotta ogni attività finalizzata alla formazione interna, alla riflessione ed al coinvolgimento pubblico sui temi fondanti l’identità politica della Lega, in altre parole alla costruzione di una classe dirigente credibile, preparata ed autorevole”. Anzi, sottolineano i “dissidenti”, vi sarebbe stata “esclusivamente la sostituzione di fatto del gruppo dirigente con gruppi dirigenti di altre esperienze politiche, logori e poco spendibili”.
I mittenti
La decisione di proporre Altieri a capo della pattuglia pugliese dei leghisti non è piaciuta poiché “indicazione assolutamente priva del necessario riconoscimento sia all’interno dello stesso partito, che all’esterno perchè, come globalmente riconosciuto, priva di consenso e radicamento territoriale. Insomma, l’impressione data all’esterno (stampa, social, alleati, elettori) – commentano i dissidenti – è quella della indicazione di un nome purchessia che, però, anche per i modi e i tempi con cui è stato indicato, non avrà mai il consenso della coalizione e rischia solo di spaccarla”.
A sottoscrivere il “Caro Matteo” anche Isabella Mastropasqua, Nicola La Macchia, Matteo Capocchiano e Salvatore Cerasuolo di Zapponeta; Umberto Cifaldi da Lucera, Carmela Tenore di Carapelle; Enzo Smacchia da Bovino; Antonio Lombardi, Massimo Russo, Pierpaolo Magistro, Riccardo Ricciardi, Roberta Apicella da Foggia; Michele Impagliatelli, Filippo Cascavilla da San Giovanni Rotondo; Giuseppe Custode da Orta Nova; Umberto Massafra da Cerignola; Antonio Tartaglia, ex dirigente cittadino di Torremaggiore; Vincenzo e Antonio Cicculli da Lesina.
Michele Cirulli