Rifiuti, cosa succede in Tekra a Cerignola?
Dopo il fallimento di SIA srl, che doveva essere il fiore all’occhiello di Cerignola in fatto di rifiuti, è allarme per il personale colpito da spostamenti, proposte di demansionamento ed esami che hanno certificato la non idoneità di talune unità lavorative. Tutto era iniziato con il trasferimento, a sorteggio, di 5 dipendenti spostati da Cerignola negli altri comuni del Consorzio (Reali Siti) e poi è arrivato il turno degli 8 lavoratori amministrativi da destinare alla raccolta porta a porta, secondo Tekra.
A gennaio 2020 la Tekra, tramite ordinanza, subentra a SIA srl adottando un ribasso del 2.56% sull’importo totale con l’obbligo di assumere tutti i dipendenti senza negoziazione: è questa la tesi degli 8 amministrativi che oggi propongono soluzioni per salvaguardare livelli e mansioni.
Albano, Cannone, Di Giulio, Ficco, Morra, Pizzolo, Rossi e Scarano sono coloro i quali “la Tekra vorrebbe demansionare al III livello del CCNL di settore”. Ossia, da amministrativi a operatori ecologici.
Ma se il contratto Tekra è avvenuto con un ribasso risicato, allora – sostengono gli otto dipendenti- la società era al corrente delle funzioni da svolgere e del personale impiegato: “si deve ancora presumere che sia la Commissione che Tekra avessero contezza dei costi economici del servizio e dei relativi stipendi e salari e che questi fossero ampiamente ricompresi nel corrispettivo di € 3.764.730,81 altrimenti non si giustificherebbe il ribasso proposto”, si legge nelle lettera.
I 46 esuberi
A febbraio, però, la ditta annuncia l’esubero di 46 unità: “In data 22 febbraio 2020 è convocato un incontro tra OO.SS. e Tekra e quest’ultima formalizza l’esistenza di esuberi di 22 unità tecnico-amministrative e 24 unità lavorative operanti sui servizi.
“Tra tutti gli impiegati tecnico-amministrativi solo ad alcuni di essi (6 per l’esattezza. Poi, dopo un paio di mesi si aggiungerà questi una settima unità) vengono affidati compiti operativi. Non contestiamo assolutamente le capacità dei colleghi a svolgere le mansioni assegnate e nemmeno la circostanza che alcune mansioni sono state sottratte ad alcuni per essere affidate ad altri – non cadremo mai nella trappola dei capponi manzoniani – ma sarebbe stato quanto meno opportuno e rispettoso informare dei criteri di scelta”, dicono i lavoratori che oggi potrebbero essere demansionati.
Dunque, si ventilano 46 esuberi e “l’azienda dice che quanto corrisposto finanziariamente dal comune di Cerignola non è sufficiente a garantire il servizio e questo dopo aver non solo presentato una propria proposta tecnico-amministrativa in linea con quanto richiesto dalla Commissione Straordinaria, ma aver, si ribadisce, proposto proprio sui canoni un ribasso del 2,56%!”.
Le condizioni
Per i lavoratori le decisioni che si vorrebbero prendere non sarebbero regolari: “Il trasferimento del servizio dalla SIA in liquidazione a Tekra srl è avvenuto non in virtù di una regolare gara d’appalto con tutte le conseguenze di carattere tecnico-giuridico che tale procedura implica, ma a seguito di Ordinanza preceduta dalla richiesta di manifestazione di interesse inviata a sette aziende del settore circa la volontà di assumere il servizio. Termini e modalità di assunzione- dicono i dipendenti- erano rigidamente indicate e non soggette ad alcuna negoziazione. In sostanza si è difronte ad una sorta di “contratto di adesione” vero e proprio che non può essere assolutamente modificato unilateralmente. Anche perché non vi è stato nulla di nuovo e sconosciuto che potesse giustificare a posteriori non solo la necessità di riorganizzazione aziendale, ma il pesante demansionamento di unità lavorative. O tali condizioni erano presenti già all’inizio e, di conseguenza, l’azienda avrebbe dovuto chiaramente manifestarle nell’offerta o non proporla del tutto. Se, al contrario, si riteneva che non ci fossero, non possono essere poste surrettiziamente in una fase immediatamente successiva”.
Improvvisamente, poi, gli esuberi passano da 46 a 8. “In base a quale criterio? E’ sicuramente un dato da accogliere positivamente e che ci convince, soprattutto per i colleghi impegnati sui servizi di raccolta e spazzamento, che quanto dichiarato nella riunione del 22 febbraio non corrispondeva a verità e che il riferimento ai servizi soppressi erano solo un pretesto”, sostengono i lavoratori.
Quali criteri?
Gli spostamenti non sono terminati, anzi, visto che “Delle 22 unità lavorative rientranti nell’area amministrativa e tecnica, oltre le 6 (più una) a cui è stato affidato in qualche modo una mansione senza alcuna diminuzione dei livelli acquisiti, altre 5 sono state destinate ad un fantomatico “ufficio tecnico Tekra” (in realtà, ad oggi, non abbiamo notizia di alcun ufficio tecnico operativo e i colleghi sono stati destinati ad altri compiti presso altri enti) sulla base di una comunicazione inviata non dall’azienda ma da altri soggetti, di due non si ha alcuna notizia circa la loro sorte professionale. E’ lecito conoscere criteri, considerazioni e regole alla base di siffatte scelte?”, incalzano i lavoratori.
Il caos sul personale sembra essere difficile da decifrare: “Sulla base di quali considerazioni, criteri e regole gli 8 lavoratori destinatari del demansionamento sono stati individuati tra quelli con maggiore anzianità non solo di servizio ma anagrafica?”.
“L’azienda, è testualmente riportato nella bozza, conferma la necessità e la legittimità della scelta di un differente inquadramento retributivo e di contenuto lavorativo, sulla base delle modifiche al contratto di servizio. Quando e come è stato “modificato il contratto di servizio”? Sono intervenute novità tra l’adozione dell’Ordinanza in cui la proposta della ditta TEK.R.A. S.r.l.è risultata in linea con le richieste e con il disciplinare ARO FG2 del servizio contrattualizzato tra il comune di Cerignola e la Sia FG e la riunione del 01 giugno di cui sindacati e lavoratori non sono a conoscenza?”.
Le tempistiche
Anche perché nelle bozze di incontro si fa riferimento a tempistiche successive: si parla infatti di gennaio 2021 per la risoluzione di alcune situazioni inerenti i lavoratori, ma l’ordinanza con la quale TEkra è impegnata sul territorio è valida fino al prossimo luglio.
“La strategia di Tekra è con tutta evidenza un’altra e lo conferma anche l’orizzonte temporale che hanno impropriamente assunto nella bozza del verbale: massimizzare i profitti per il tempo in cui il servizio verrà gestito. Strategia assolutamente legittima, ma i profitti possono ugualmente realizzarsi tramite una intelligente ed originale organizzazione dei fattori di produzione, non necessariamente sulle spalle dei lavoratori”, concludono i dipendenti.
Cosa succede dunque nella Tekra, a Cerignola? Seguiranno aggiornamenti.