Erinnio: “Ormai Metta è solo, non gli restano che le offese”

Un lungo elenco di “mettiani” che hanno abbandonato la fu “Cicogna”, lo zoccolo duro che si sfila dal capo senza esercito. “Con me c’erano Antonio Lionetti , Tommaso Bufano , Loredana Lepore , Luigi Marinelli e tanti altri amici che non hanno avuto la fortuna di condividere anche i quattro anni di amministrazione.  Di questi amici sopracitati sono state dette tante cose non vere, le stesse che oggi probabilmente verranno dette anche su di me”, dice Enzo Erinnio. Era stato tra i primi ad abbracciare la causa mettiana, poi divergenze dopo lo scioglimento del consiglio comunale: “Io sono stato coerente e onesto politicamente fino all’ultimo giorno,  anch’io avrei potuto abbandonare e far cadere l’amministrazione comunale ma non l’ho fatto per rispetto di quanti hanno lottato e creduto in un progetto. Non dimentichiamo che siamo partiti in 16 consiglieri in maggioranza e ci siamo ridotti in 10, eravamo costretti a fare i consigli comunali in seconda convocazione per avere i numeri”.

Difficile immaginare un futuro, anche se “mi rivedo molto nella politica fatta da Giorgia Meloni. Una combattente e una donna che si spende per il popolo”.

Ma tornando al passato, però, secondo Erinnio, le cose sono crollate per precise responsabilità: “Io ho chiuso un capitolo perché non esistevano più i presupposti per andare avanti. Non mi sono dedicato agli sketch comici denigratori verso il mondo intero, non mi sono affidati a profili fake per offendere terze persone e non intendo rispondere alle tante offese e provocazioni dell’ex sindaco. La vita l ho sempre vissuta a testa alta e non di certo cado nel tranello di far cadere in caciara un rapporto che è stato logorato non di certo da me”.

“La mia decisione l’ho presa a seguito di divergenze con l ex sindaco,  ho assolutamente censurato il suo percorso post scioglimento perché le istituzioni in primis e le persone vanno sempre rispettate.  Si è imboccata una strada tortuosa dove fa da padrona l’offesa e a me questo non sta bene. Il confronto politico ci sta , ma andare ad offendere personalmente no. La critica deve sempre e solo restare politica. Deridere con sketch professionisti, prefetto, commissari non mi trovano minimamente d’accordo”, osserva Erinnio.

Nel clima triviale imposto dagli ex amministratori emerge, per l’ex consigliere, un dato politico importante: “Metta ha distrutto il gruppo fondatore, ha litigato con chiunque e soprattutto con tutti quelli che erano con lui dall’inizio: Lenoci, Scardigno, Specchio. Ormai è una parentesi chiusa”, conclude Erinnio.