Ci sarà o no la seconda ondata di Coronavirus?
La spiegazione di Lopalco e l’interrogativo: ci sarà o no la seconda ondata di Coronavirus? “Si dice che non si possono contenere le onde del mare, ma le ondate pandemiche si, eccome. I piani di mitigazione servono a questo”. Così l’epidemilogo Pier Luigi Lopalco torna sulla possibilità di una seconda ondata di Coronavirus in Italia.
“L’Italia è stata colpita a febbraio da un’ondata pandemica, più violenta al nord rispetto al centro sud. Perché si realizzasse questa ondata il virus ha circolato indisturbato per almeno due mesi e mezzo, confondendosi con il normale aumento di polmoniti virali e di sindromi influenzali che si registra in autunno-inverno”, dice l’esperto.
“Le infezioni respiratorie riprendono normalmente forza in autunno-inverno e, nel corso delle passate pandemie, ad una prima ondata ne è quasi sempre seguita una seconda di intensità più o meno uguale. Succederà lo stesso in Italia in autunno?”, domanda Lopalco.
Quindi la spiegazione: “No, se la preveniamo. E’ questo il concetto più difficile da far passare. Questo è il momento della prevenzione. Ovvero delle azioni finalizzate a che qualcosa NON avvenga.
La prevenzione non si fa in automatico, ha bisogno di strategia, pianificazione, personale e risorse strumentali. Il fatto che la circolazione virale si stia spegnendo non vuol dire che possiamo permetterci di far finta di niente. Oggi spegnere un focolaio è relativamente semplice. Le donne e gli uomini dei Dipartimenti di Prevenzione sanno bene come farlo. Ma se i focolai dovessero aumentare ed in una stessa area ne dovessero partire 10 o 20 contemporaneamente il sistema andrebbe in tilt”.
“E’ il momento degli investimenti in prevenzione. E non mi sembra se ne stia parlando abbastanza”, conclude Lopalco.