Omicidio Compierchio, in attesa dell’autopsia
È fissata a venerdì, alle ore 9:00, davanti al GIP del tribunale di Foggia, l’udienza di convalida di arresto di Angelo Dimeo, principale indiziato per l’omicidio di Nunzia Compierchio, 41 anni, assassinata domenica pomeriggio a Cerignola all’interno della sua abitazione, presumibilmente dal suo ex marito, che non si era rassegnato alla fine della loro relazione. Nei minuti successivi all’assassinio di Compierchio, Dimeo è stato trovato in casa del padre, in via Fabriano, a poche decine di metri dal teatro dell’omicidio. Proprio lì è stata trovata una pistola modificata, dalla quale secondo l’accusa sarebbero partiti i quattro colpi che hanno ferito mortalmente la donna, raggiungendola al petto e alle gambe.
L’autopsia
Quando il legale Gianluca Pignataro si è presentato davanti al suo cliente, questi ha chiesto informazioni sullo stato di salute di sua moglie. La difesa appare orientata a richiedere una perizia psichiatrica su Angelo Dimeo, in considerazione del suo passato e degli attuali condizioni di salute. Infatti, il 44enne avrebbe avuto problemi con le droghe e sarebbe stato preso in cura anche dal Centro Igiene Mentale del centro ofantino. Nelle prossime ore il medico legale (si attende la designazione) dovrebbe dare inizio all’autopsia sul corpo di Nunzia Compierchio, per accertare definitivamente le cause del decesso ed aggiungere elementi a quel pomeriggio di sangue nel quartiere Tomba dei Galli, nei pressi dello stadio comunale.
Le ultime ore
Delle ultime ore di vita di Nunzia si sa poco, se non che insieme al suo ex marito – dal quale era separata in casa – si sarebbe recata a pranzo dal suocero, per poi abbandonare l’abitazione e fare rientro presso il proprio domicilio, a poche decine di metri. Qui con ogni probabilità l’ultimo litigio sfociato nel sangue. La città appare spiazzata dall’efferato assassinio della donna, che nel 2012 aveva denunciato l’allora marito per non aver rispettato i vincoli familiari non versando il mantenimento ai suoi figli. Poi una serie di vessazioni che hanno trovato riscontro in un’altra denuncia, questa volta effettuata dal padre e risalente al 2017, che indicava la donna come vittima di minacce di morte se non avesse acconsentito alle richieste estorsive dell’uomo nei confronti del padre.
Denunciare
Si registra sgomento, a Cerignola, per la scomparsa della 41enne. “È il momento di rompere il silenzio, denunciando e segnalando i casi di violenza perché una via d’uscita c’è e con il nostro aiuto possiamo percorrerla. Anche se non si è direttamente coinvolti, ma si è a conoscenza di situazioni familiari violente si deve intervenire e segnalare perché l’omertà può costare molto cara. Il nostro Centro antiviolenza è presente sul territorio con delle professioniste pronte ad aiutare le donne ad uscire da questo inferno e a rinascere a nuova vita affinché non ci siano altri simili tragedie”, dice la responsabile del CAV Titina Cioffi, Francesca Paola Cafarella.
“Spesso per ogni donna uccisa, come nel caso di Nunzia Compierchio, ci sono anche dei bambini privati della propria mamma in un modo atroce. Il nostro pensiero oggi va a Nunzia che ingiustamente è stata privata della sua stessa vita, stroncata brutalmente e ai suoi figli che pagheranno questa assenza per tutta la vita”, conclude Cafarella.
Michele Cirulli