Infiltrazioni mafiose, cosa succede al comune di Cerignola?
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Se lo chiede l’ex consigliere comunale Maria Dibisceglia, secondo la quale la Città sarebbe “in mano ad un gruppo di dirgenti assunti quando Franco Metta era sindaco” e che “continuano a prendere decisioni autonomamente nel silenzio assoluto della commissione prefettizia”. Un quadro a tinte fosche che getta ombre sul ruolo della Commissione chiamata a gestire il ritorno alla legalità dopo lo scioglimento per mafia. Dibisceglia punta il dito contro Giovanni Buquicchio, del settore finanziario, e Francesco Delvino, comandante dei vigili urbani: “Sono tutti suoi (di Metta, ndr) suoi fedeli uomini, che gli hanno salvato la poltrone tante volte e oggi continuano a fare il buono e il cattivo tempo nel nostro paese”.
“Non è accettabile che al Comune di Cerignola il potere politico sia in mano ad un gruppo di dirigenti – assunti quando Franco Metta era Sindaco – che continuano a prendere decisioni autonomamente, nel silenzio assoluto della Commissione Prefettizia”, così Maria Dibisceglia già consigliere comunale PD nel Consiglio Comunale di Cerignola.
Buquicchio e Delvino
“Il nostro è un Comune sciolto per infiltrazioni mafiose e la presenza dei Commissari dovrebbe essere funzionale a ristabilire la normalità, dentro e fuori gli uffici comunali. I dirigenti comunali che oggi amministrano sono professionisti fortemente voluti dall’ex Sindaco Metta, tutti non cerignolani, e sui quali oggi lui stesso dice peste e corna, come Delvino e Buquicchio. Sono tutti suoi fedeli uomini, che gli hanno salvato la poltrona tante volte e oggi continuano a fare il buono e cattivo tempo nel nostro Paese”.
Il dirigente non idoneo
“L’ultimo caso è quello di un dirigente comunale, vincitore di concorso e assunto a tempo indeterminato, che è stato giudicato inidoneo a proseguire il suo incarico con un provvedimento del Segretario Comunale e del dott. Buquicchio, anche lui dirigente comunale. Un provvedimento così importante avrebbe dovuto essere quantomeno co-firmato dalla Commissione Straordinaria, che troppo spesso lascia che a tessere le trame dei giochi siano i dirigenti. Ora si dovrà sostituire il dirigente mandato a casa – spiega Dibisceglia – e considerato che il concorso vinto da quest’ultimo è già oggetto di un ricorso giudiziario, sarebbe opportuno che la Commissione Straordinaria congeli quella graduatoria fino alla decisione del Tribunale per evitare che possa essere il Comune di Cerignola a pagarne le conseguenze economiche, soprattutto perché il bilancio consuntivo non è stato ancora approvato e non si può procedere a nuove assunzioni”.
“Attenzioneremo tutte le attività e le procedure degli uffici comunali, a partire dal concorso per l’assunzione di sei agenti di Polizia Municipale, e ci auguriamo che la Commissione Straordinaria svolga la sua funzione di direzione e controllo nella maniera più adeguata possibile”, conclude Dibisceglia.
QUINDI ADESSO NON VI PIACE NEMMENO LA COMMISSIONE STRAORDINARIA.
Kiss so’ scem..