martedì, Novembre 26, 2024
Cronaca

Morte nel silos a Cerignola: “Perfino false dichiarazioni in processo”

Morte nel silos a Cerignola: "Perfino false dichiarazioni in processo"

Un anno e undici mesi di condanna – pena sospesa – per Francesco Cirulli, titolare dello stabilimento in cui, nel 2010, morì Nicola Gadaleta, l’operaio di 50 anni che scivolò nel silos perdendo la vita. Ma il processo, secondo il legale Sabina Ditommaso, è stato ancora più insidioso non solo per la durata del procedimento – ben 10 anni da quel 28 aprile 2010 – ma anche per via delle strategie difensive degli imputati.

“Dopo quasi 10 anni di processo,  con innumerevoli tentativi da parte della difesa di far prescrivere il reato,  si è giunti finalmente ad una sentenza che ha ristabilito la verità su un incidente tragico sul lavoro”, dice soddisfatta Ditommaso, che ha curato le ragioni della famiglia Gadaleta.  

Poi l’affondo: “Nel tentativo di dissimulare la verità sono state rese dichiarazioni  false da un teste della difesa durante il processo, un dipendente dell’azienda,  dichiarazioni inviate dal Giudice Monocratico alla Procura per le determinazioni del caso, al fine di instaurare un procedimento penale nei suoi confronti”, aggiunge il legale.

Il processo ha camminato sul filo della prescrizione e “Nelle more del procedimento non è mai stata fatta alcuna offerta risarcitoria nei confronti dei parenti del povero lavoratore”, tanto che, aggiunge Ditommaso, “il Giudice ha disposto come condizione per la concessione della sospensione condizionale della pena il pagamento della provvisionale. L’integrale risarcimento del danno sarà determinato da un Giudice Civile”.

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