Imprenditore non paga i debiti e il creditore assolda tre killer: arrestati
Lui non paga i debiti della propria azienda; l’imprenditore creditore assolda killer per ucciderlo. Accade nel Bolognese, dove i carabinieri hanno portato in carcere tre uomini di Cerignola, ritenuti esecutori materiali di un tentato omicidio avvenuto a Molinella, a giugno del 2019.
Tutti i provvedimenti sono stati emessi dal gip di Bologna, su richiesta della procura della Repubblica. I tre pugliese e il mandante, gia individuato nei mesi scorsi, sono ritenuti responsabili, in concorso, del reato di tentato omicidio premeditato; per i tre esecutori materiali si aggiunge anche il furto aggravato.
Nel dettaglio della vicenda un imprenditore molinellese investito da un’Alfa Romeo 156 di colore grigio mentre si recava al lavoro in bici.
I carabinieri, dopo aver effettuato i rilievi dell’incidente e aver appurato che l’auto era stata rubata nei giorni precedenti a Imola, hanno approfondito le ricerche che hanno portato alla conclusione dell’indagine, con l’arresto dei tre pugliesi, tutti cerignolani (due dei quali già con precedenti) che secondo gli inquirenti “hanno agito con l’intento di uccidere”. La vittima riportò lesioni e 60 giorni di prognosi.
All’origine, un presunto debito insoluto che l’imprenditore di Molinella avrebbe contratto con un altro imprenditore del forlivese, il quale per il mancato rientro di quelle pretese somme, sarebbe entrato in forte difficoltà aziendale, così avrebbe assoldato i tre per vendetta e rappresaglia.
Sulla vicenda, sono stati i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Molinella, coordinati dalla procura di Bologna, a portare avanti le investigazioni.
Dapprima, grazie alle dichiarazioni della vittima e alle attività tecniche, hanno individuato e arrestato il mandante, ad aprile scorso. Poi, con i dati relativi a targhe, utenze e celle telefoniche, hanno identificato i tre soggetti coinvolti e ricostruito la dinamica, fin dalla fase di preparazione del tentativo di omicidio. Secondo gli inquirent, il mandante, avrebbe contatto e pagato uno dei tre pugliesi, che, a sua volta, avrebbe ‘arruolato’ gli altri due.
L’imprenditore stesso avrebbe provveduto a procurare ospitalità agli arrestati in un B&B del ravennate e avrebbe dato loro le prime informazioni sui movimenti della vittima, per poi arrivare all’agguato del 19 giugno.
Per il primo, dopo la misura in carcere a Bologna, sono stati disposti gli arresti domiciliari, dove si trova attualmente; i tre destinatari dell’ordinanza odierna, invece, sono finiti in carcere a Foggia, a disposizione dell’autorità giudiziaria felsinea, in attesa del processo. [foggiatoday.it]