VIDEO | Cerignola, nelle terre del traffico illecito dei rifiuti
Si tratterebbe di rifiuti provenienti dalla Campania, ancora una volta sversati nelle campagne di Cerignola, a conferma che il traffico illecito tra le due regioni non si è mai fermato nonostante le inchieste giudiziarie accumulatesi negli anni. L’ultimo rinvenimento, ad opera del Nucleo Ambientale del corpo di Polizia municipale di Cerignola, è avvenuto lo scorso 28 gennaio, quando gli agenti, in zona Fave cotte, a ridosso dell’interporto ormai dismesso, hanno trovato non solo carcasse di auto bruciate, probabilmente oggetto di furto, ma anche balle di rifiuti solidi misti già compattati, e con ogni probabilità, stando alle prime ricostruzioni, provenienti dalla Campania. L’area è stata posta sotto sequestro da parte delle autorità competenti e, informano i vigili, le “balle” sono state asportate: troppo alto il rischio roghi.
Non si tratterebbe, tra l’altro, di sversamenti sporadici, considerato che nell’ultimo anno si sono moltiplicate le operazioni delle forze dell’ordine e i sequestri di aree che insistono nel Basso Tavoliere. L’impressione, almeno stando ai ritrovamenti, è che ci si trovi di fronte ad una organizzazione ben strutturata che muove rifiuti dalla Campania alla Capitanata, ricalcando, nei fatti, un modello che il territorio ha già conosciuto ai tempi dell’inchiesta Black Land, che ha tracciato la mappa dei siti inquinati e gli spostamenti dell’immondizia illecitamente smaltita tra il napoletano e i comuni di Cerignola e dei Reali Siti. Sgominata l’organizzazione criminale con l’operazione “Black Land”, culminata con la condanna in via definitiva di 13 persone, il traffico illecito di rifiuti non si è fermato.
Ad agosto scorso i carabinieri hanno scoperto un’area, in zona Moschella, frazione di Cerignola, in cui sono stati sversati rifiuti compattati e abbandonati da ignoti. Così come, seguendo lo stesso schema, altri rifiuti apparentemente già trattati sono stati scoperti nelle campagne di Stornara e Stornarella. Il mese scorso i carabinieri di Stornara avrebbero perfino fermato un tir carico di immondizia e presumibilmente le indagini sono ancora in corso.
Sembra difficile, se non impossibile, bloccare un traffico illecito di rifiuti che ancora oggi sviluppa retroscena inquietanti: la vastità dell’agro di Cerignola e dei Cinque Reali Siti agevola chi, con documentazioni fasulle, trasporta rifiuti generalmente non trattati smaltendoli illecitamente sottoterra. Una pratica che viene da lontano e che ha messo in mostra i legami tra Campania – nello specifico le zone della Terra dei Fuochi – ed il basso Tavoliere. Nelle ultime inchieste sullo smaltimento illecito dei rifiuti è emerso che alcune persone arrestate nell’ambito di inchieste giudiziarie nel Basso Tavoliere fossero inserite nella black list che il collaboratore di giustizia Carmine Schiavone – boss del clan dei Casalesi- aveva reso alla commissione parlamentare di inchiesta sul traffico dei rifiuti. E che Cerignola e i Cinque Reali Siti siano terre di approdo di fiumi di immondizia non è più solo un forte brusio.
Michele Cirulli
Assurdo come il Comune di Cerignola non riesca a monitorare il territorio e permettere a questi assassini dell’ambiente di compiere questo scempio.
La politica in questo paese ha fallito più che altrove.
Se non partiamo dalla salvaguardia dell’ambiente non ci sarà nessun vaccino che ci salverà, tranne quello della legalità e del rispetto per noi stessi e per tutto quello che ci circonda.