sabato, Dicembre 28, 2024
Cultura

La statua dell’Addolorata scolpita da Brudaglio per la chiesa di Cerignola

La statua dell’Addolorata scolpita da Brudaglio per la chiesa di Cerignola

«La Chiesa di S. Maria Addolorata […] Sono pregevoli le statue che vi si conservano della Passione del Redentore, e dell’Addolorata.» (L. Conte, Cerignola, in F. Cirelli (a cura di), Il Regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato, ovvero descrizione topografica, storica, monumentale, industriale, artistica, economica e commerciale delle provincie poste al di qua e al di là del faro e di ogni singolo paese di esse, vol. VIII, Capitanata, fasc. 3, Stabilimento Poligrafico di Tiberio Pansini, Napoli [dopo il 1857], p. 70).

Il sacerdote canonico Luigi Conte (Cerignola, 1823-1872), conosciuto per il suo primo lavoro Memorie filologiche sull’antichità della Chiesa di Cerignola, Tipografia di Gaetano Cardamone, Napoli 1857, in conclusione del suo citato contributo “Cerignola” a p. 82 scrive: «anche per questo secondo lavoro», e a p. 70 definisce «pregevoli» le statue della «Passione del Redentore», statue lignee policrome dei Misteri (sec. XVIII), recate in processione il Venerdì Santo mattina, e la statua policroma «dell’Addolorata», tutte ancora collocate nella chiesa parrocchiale Beata Vergine Maria Addolorata di Cerignola.

In un inventario della confraternita dell’Addolorata firmato dal priore Tommaso Rinaldi, riportato nella Visita pastorale di mons. Struffolini, si legge che nella “Nave maggiore” della chiesa dell’Addolorata vi è «Una nicchia con statua in legno di Maria SS.a Addolorata» (Archivio Storico Diocesano – Ascoli Satriano (d’ora in poi ASDAS), «Inventario di tutti gli oggetti mobili ed immobili pertinenti alla Congrega dell’Addolorata di Cerignola», in Atti della Visita pastorale di Sua Ecc. Mons. Angelo Struffolini, 1902, vol. III, p. 873).

La statua dell’Addolorata è scolpita a figura intera, alta cm 150 e larga cm 55, opera firmata dallo scultore Nicola Antonio Brudaglio (Andria, 1703-1784) e datata 1780, come riportato nell’iscrizione dipinta in un cartiglio sulla base in legno che recita: «NICOL(A)US ANT(ONI)US BRUDAGLIO / SCULPSIT ANDRIÆ / ANNO DOMINI1780» («Nicola Antonio Brudaglio scolpì in Andria nell’anno del Signore 1780»).

L’iscrizione è stata pubblicata per la prima volta in A. Disanto, C. Paolicelli, Per crucem ad lucem. I riti della Settimana Santa a Cerignola, Cerignola 1995, p. 7, e riportata anche in T. e F. Conte, A. Disanto, Festività religiose e civili a Cerignola: agiografia, storia e religiosità popolare, Centro ricerche di storia ed arte Nicola Zingarelli, Cerignola 1998, p. 47, e in A. Disanto, Cerignola sacra, premessa di Roberto Cipriani, Centro ricerche di storia e arte N. Zingarelli, Cerignola 2008, p. 24.

Osservando l’iscrizione, si nota che accanto alla parola «Domini», sul bordo di destra, vi è scritto in caratteri meno marcati: «P.V. 1782».

Una foto d’epoca che ritrae la statua dell’Addolorata fu esposta nella mostra foto-documentaria “Per crucem ad lucem. I riti della settimana santa a Cerignola”, curata da Angelo Disanto e Carlo Paolicelli, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, allestita in una sala del Convento dei Cappuccini di Cerignola dall’8 al 22 aprile 1995. Una fotografia dell’Addolorata, il cui negativo si conserva nel mio Archivio, fu pubblicata in A. Disanto, Cerignola sacra, cit., p. 219.

Nella mia conferenza sul tema “I Misteri della Passione nella processione del Venerdì Santo a Cerignola”, tenuta giovedì 10 aprile 2003 nella chiesa dell’Addolorata, portavo a conoscenza di un documento del 13 settembre 1778 nel quale il sacerdote Domenico Cavallo di Cerignola dava incarico all’avvocato napoletano Nicola Carrano di stipulare il contratto istitutivo della cappella dedicata «Nostra Signora de’ Sette dolori», da costruirsi in Cerignola in località «Ortale del Carmine» (Sezione Archivio di Stato di Lucera, Atti dei notai, Protocolli, s. I, vol. 4768, cc. 54r-55r).

Questa cappella, fatta costruire dalla famiglia Cavallo, aveva la campana media datata 1780 oggi posta sulla torre campanaria della chiesa dell’Addolorata. La cappella sorse fuori delle mura del borgo medievale, detto rione Terra vecchia, sulla strada pubblica che dalla «terre Cidiniole» conduce al Gargano.

La detta cappella doveva essere ubicata vicino al «cymiterium ecclesie sancte Lucie» («cimitero della chiesa di santa Lucia») menzionato in un documento datato 8 gennaio 1308 (Codice Diplomatico Barese, Pergamene di Barletta del R. Archivio di Napoli (1075-1309), per R. Filangeri di Candida, Commissione provinciale di archeologia e storia patria, Bari 1927, vol. X, doc. 168, p. 301).

La confraternita di Maria SS. Addolorata fu approvata col Regio assenso, insieme alle «Regole», il 21 aprile 1786 (Archivio di Stato di Napoli, Fondo Cappellano Maggiore, serie Statuti di congregazioni, b. 1212, fasc. 26). La supplica era sottoscritta da 69 confratelli, primo dei quali Isidoro Degni, come attestava un’epigrafe del 21 aprile 1788, non più esistente, nel cui testo riportato in una Visita pastorale di mons. Struffolini, in cui si legge: «[…] Isidorus Degni Med Doct Confratern(itatis) Praefectus […]», ossia «Isidoro Degni medico dottore priore della Confraternita» (ASDAS, Atti della Visita pastorale di Sua Ecc. Mons. Angelo Struffolini, cit., p. 839).

Dal Regio assenso sappiamo che i firmatari della supplica erano per la maggior parte «letterati» (Confraternita di Maria Santissima Addolorata in Cerignola, Regole, Tip. Edit. dello «Scienza e Diletto», Cerignola 1900, p. 5).

La confraternita si insediò nella già esistente chiesa dell’Addolorata, come documenta una deliberazione del 4 luglio 1786 inserita nel più antico “Libro di deliberazioni” del sodalizio, nel quale si legge: «[…] D. Domenico Cavallo, Sacerdote capitolare di questa città, avendo di suo proprio danaro costruito il materiale della Congregazione suddetta, ed avendo con pubblica scrittura fatta al nostro Corpo la cessione per continuarsi la precennata congregazione sotto il titolo di M. SS. Addolorata, […] Ed infine, dopo le firme dei confratelli deliberanti, segue: “Oggi 29 luglio 1786 fatta la stipula dell’istrumento nella Curia Arcipretile ed in presenza dell’Ill.mo Sig. Arciprete D. Francesco Durante ecc.” […]» (ASDAS, «Relazione del Cappellano della Confraternita di M. SS. Addolorata per la S. Visita di S. E. R.ma D. Angelo Struffolini Vescovo di Ascoli e Cerignola. Risposta al capitolo IV delle Istituzioni per la Visita Pastorale», in Atti della Visita pastorale di Sua Ecc. Mons. Angelo Struffolini, cit., p. 831).

Veniamo dunque a sapere che il sacerdote Domenico Cavallo, canonico del Capitolo di “San Pietro Apostolo” di Cerignola, morto il 13 giugno 1790, fu il «Fondatore della V(enerabi)le Cong(regazion)e della V(ergine) Add(olorat)a» (Archivio Parrocchiale “San Pietro Apostolo” (Cerignola) – Ascoli Satriano, Libro de’ Morti / dal 1782 fino al / 1801, c. 96v.).

In conclusione, dall’analisi delle fonti si può dedurre che la statua lignea dell’Addolorata, firmata da Nicola Antonio Brudaglio e datata 1780, fu commissionata per la cappella a lei dedicata fatta costruire extra moenia dai fratelli Cavallo, in un periodo precedente alla istituzione della confraternita di Maria SS. Addolorata, fondata nel 1786 su iniziativa del canonico Domenico Cavallo.

Per conseguenza è da escludere l’ipotesi che sia stata la confraternita dell’Addolorata a commissionare al Brudaglio la statua della Vergine Addolorata.

Una ulteriore conferma viene dal fatto che il Brudaglio muore due anni prima della fondazione nel 1786 della confraternita, cioè il «26 luglio 1784» (R. Antolini, Nicolantonio Brudaglio. La vita e le opere di uno scultore andriese del ‘700, Schena Editore, Fasano 2015, p. 127).

La statua dell’Addolorata ancora oggi rende evidente la grande capacità artistica del Brudaglio, il quale continua a vivere attraverso le sue opere.

Angelo Disanto

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