Recovery Fund, Sgarro: “Mercato ortofrutticolo, università e tribunale le priorità”
Il programma di investimenti per il Recovery Fund ha trovato Cerignola “scoperta” di visioni che potessero trovare una cantierizzazione sfruttando i fondi europei del Next Generation EU. Il Comune di Cerignola, tramite i suoi dirigenti, ha presentato proposte per una pista ciclabile e autovelox: una scelta discutibile e che va in controtendenza con quanto successo negli altri paesi della provincia, che hanno invece puntato su imprese e infrastrutture in grado di cambiare il volto delle comunità-
Per Tommaso Sgarro, del movimento “Noi”, “l’assenza al momento di una governance politica a Cerignola, a causa dello scioglimento per infiltrazioni mafiose, rende il sistema cittadino evidentemente debole e scollato dal resto degli attori socio-economici e istituzionali del territorio. Oggi Cerignola è sostanzialmente assente da quel Piano, o è presente solo marginalmente”. Se da una parte vi è la necessità di non incappare nello spreco (“la nostra città- dice Sgarro- è stata capace di buttare all’aria 55 miliardi delle vecchie lire (28 milioni di euro circa), quota parte pagata direttamente da Comune, per un interporto che non è mai partito e la cui area oggi è stata venduta a un privato per 2 milioni di euro”), dall’altra parte Confindustria ha presentato, proprio per l’interporto di Cerignola, un piano da 64milioni di euro.
Per Sgarro bisogna “Chiedere che quei soldi siano investiti per la realizzazione di un Mercato ortofrutticoloComunale. Per quanto la realtà locale sia sotto l’aspetto del commercio ortofrutticolo vivace, variegata, rappresentando esso uno tra i settori più attivi dell’economia cittadina, non possiede una struttura che porterebbe, non solo dare lavoro diretto, ma migliorare i servizi logistici, garantendo maggiore competitività agli operatori cerignolani del settore”. Ma ci sono altre due sfide da inserire nel piano, secondo “Noi”. Una riguarda l’Alta Formazione universitaria, con un partenariato del Comune di Cerignola con l’Università degli Studi di Foggia, perché “occorre sviluppare una rete diffusa di relazioni Università-territorio in tutta la Capitanata per dare protagonismo all’intera provincia”.
E tra gli immobili presenti in città anche l’ex Palazzo Acquedotto. L’altra possibile proposta riguarda invece la riapertura del Tribunale di Cerignola, come già proposto dal M5S: “Le opportunità offerte da PNRR in termini di efficientamento energetico degli immobili e di personale, la disponibilità della struttura sita in zona Samuele a Cerignola, rendono più che un’idea quella di poter insediare il Tribunale nella terra della Quarta mafia. In un Comune come il nostro, sciolto per infiltrazioni mafiose, una semplice “sezione staccata” del Tribunale di Foggia sicuramente vorrebbe dire (ri)offrire un servizio a cittadini e operatori, ma non realizzerebbe in pieno le esigenze profonde di un territorio che ha bisogno di legalità e sicurezza, e di una decisa presenza dello Stato, stando alle parole del Procuratore Capo Vaccaro”, conclude Sgarro.
Quando si ha l’ambizione di fare politica bisognerebbe avere innanzitutto coraggio!
Qui i cari potenziali candidati non hanno il coraggio di dire che chi governa la città non ha alcun interesse acche’ la città possa progredire..una pista ciclabile e autovelox…
Che dire caro candidato..avete voluto a tutti i costi il cambiamento…ed ora il popolo pagherà a caro prezzo la vs scelleratezza!!!!
Parole sante le tue.
Peccato che a Cerignola tanti giovani emigrano per mancanza di lavoro.
Perdiamo così tanti talenti.
La politica ha grandi colpe ,la mancanza di progettualità per il futuro da parte di chi dovrebbe farlo a tutti i livelli.
Purtroppo con la delinquenza imperante ovunque anche tanti potenziali imprenditori vi rinunciano.
La città ha bisogno di tutto,dalla sanità al sociale ma purtroppo mancano i progetti e forse pure le persone giuste.
vai avanti