Niente di personale | Tu, quanti ne siete?
Per quanto arzigogolato nelle forme e nei rituali, il gioco della politica è molto semplice: se hai voti, comandi. Se non li hai, resti a guardare o al massimo puoi strappare un accordo che sia il più vantaggioso possibile. Eppure, come testimoniano le trattave di questi giorni a destra come a sinistra, sono i “piccoli”, in questa fase, a voler dettare l’agenda dei partiti elettoralmente più forti. E i “big”, in nome dell’unità, intraprendono una battaglia inclusiva che ha poco di politico e molto di patologico.
Se il M5S, che in loco conta davvero poco, vuole farsi corteggiare da Bonito e Sgarro, pur con percentuali risibili, vuol dire che nei meccanismi della politica qualcosa s’è inceppato. Se il Nuovo PSI, che sfugge ai radar del consenso cittadino, vuole imporre una candidatura ad un ex sindaco ed un ex consigliere provinciale, allora qualcosa non funziona nel modo corretto. Il rischio è che ci si ritrovi di fronte a semplici simboli, a partiti unipersonali contesi tra i candidati più per aggiungere una figurina all’album che per peso specifico.
Per citare il sempre attualissimo Pinuccio Tatarella: tu, quanti ne siete? Servirebbe uno scatto d’orgoglio da parte dei partiti, o la semplice domanda di Pinuccio, per liberarsi dalle zavorre dei questuanti o di chi, senza le precondizioni necessarie (ossia il consenso), vuole avere prerogative che non le competono.
Il punto non è trovare una quadra interna con le forze dello zero-virgola-qualcosa, che annegheranno nel giorno del voto soffocate dall’irrilevanza, ma affrontare una campagna elettorale insidiosa post scioglimento per mafia. E per farlo servono donne e uomini, non simboli.
Cosa spinge i “big” a fare quanto descritto nell’articolo? Risposta abbastanza ovvia: la disperazione (tutto fa brodo).
Cosa spinge i “big” a fare quanto descritto nell’articolo? Risposta abbastanza ovvia: la disperazione (tutto fa brodo).
Percepiscono non solo che il rischio di perdere è grande ma che c’è il rischio di perdere “male” per di più contro un ex Sindaco la cui amministrazione è stata sciolta per mafia e che quindi dovrebbe essere debolissimo. Perdere in queste condizioni sarebbe uno smacco enorme! Cosa fanno i partiti “big” per evitare tutto questo: sostanzialmente nulla. Si contano, proponendo improbabili ammucchiate non sulla base di un programma condiviso ma, in sintesi, sul timore di figuracce. A poco più di 3 mesi dalle elezioni ancora non hanno nemmeno il nome di un candidato, figurarsi la campagna elettorale! Dall’altra parte,… Leggi il resto »