Il nome di Giannatempo dietro la crisi del centrodestra: perchè può succedere (e perchè no)
Da più parti, nel centrodestra, si invoca il nome di Antonio Giannatempo per ripianare i dissidi interni al centrodestra di Cerignola con il dualismo Grillo-Casarella. Il primo appoggiato da Forza Italia, Udc e Insieme per Cerignola (che passa indifferentemente da destra e sinistra a seconda delle consultazioni), il secondo dai maggiori partiti di coalizione, Fratelli d’Italia e Lega, a loro volta lacerati internamente.
La sortita di Marco Merlicco, Luca e Franco Reddavide segna l’ennesima puntata di una scissione che ricorda il tipico “caos giannatempiano”. È proprio nel frazionamento spinto, e talvolta organizzato, che negli ultimi anni ha preso forma la candidatura del ginecologo. Giannatempo, da parte sua, ha sempre sostenuto di non voler essere della partita, ma se tutte le sigle in campo – da una parte di FDI, a FI, a Cambiamo, parte di Lega etc- dovessero unirsi al coro che lo vorrebbe nuovamente candidato sindaco, allora Giannatempo potrebbe ritornare sui suoi passi, dando ragione a chi, in queste settimane, nella confusione del centrodestra ci ha visto una regia.
Basti pensare alle elezioni del 2010, quando l’ex primo cittadino – allora in Alleanza Nazionale – riuscì ad afferrare la candidatura in extremis spuntandola su Onofrio Giuliano dopo continue defezioni, fughe in avanti e passi indietro, esattamente come sta succedendo in queste ore.
C’è un dettaglio, però, che rende incomparabili le due situazioni. Antonio Giannatempo risulta essere primo degli eletti in Regione Puglia, subito dopo Giannicola De Leonardis in Fratelli d’Italia. Con l’approssimarsi delle elezioni politiche, e con il quasi certo coinvolgimento di De Leonardis in quella tornata elettorale, nei prossimi due anni per Giannatempo potrebbero aprirsi le porte di Bari, condizione, questa, incompatibile con un eventuale mandato da sindaco.
Potrebbe essere questo aspetto a determinare un’eventuale stop alla corsa di Giannatempo a Palazzo di Città. La parola fine potrebbe essere scritta il prossimo 2 luglio, quando è previsto un incontro con i vertici regionali provinciali e delegati nazionali dei partiti di centrodestra. Sarà quello il tavolo che, con ogni probabilità, deciderà se Giannatempo dovrà o meno essere della partita.
Per tutti i protagonisti in campo è solo una questione economica!!!!Di cerignola e dei cerignolani non gli importa un tubo!!!
A Giannatempo fanno ➕ comodo i 15mila euro da consigliere regionale che una carica da sindaco!!!